venerdì 12 dicembre 2008

storia di sfruttamento e violenze a cagliari- unionesarda 13 dicmbre

In cella un trentatreenne. La ragazza ha trovato rifugio in un ufficio di viale Trieste
Picchia e violenta una rumena: arrestato
Venerdì 12 dicembre 2008
A vrebbe picchiato più volte una giovane rumena. Poi sarebbe passato alle minacce fino a costringerla ad avere rapporti sessuali con lui. Quando la ventiseienne è riuscita a fuggire l'avrebbe inseguita: la ragazza ha trovato rifugio in un ufficio di viale Trieste e il suo aguzzino avrebbe iniziato a prendere a calci la porta d'ingresso.Con la pesante accusa di violenza sessuale i carabinieri hanno arrestato Ignazio Angius, 33 anni residente nella zona, finito direttamente a Buoncammino. I militari lo hanno fermato anche per il reato di evasione: l'uomo, con diversi precedenti, era agli infatti agli arresti domiciliari.CALCI ALLA PORTA L'allarme è scattato mercoledì poco dopo le 18. Il 112 ha ricevuto una telefonata da un ufficio di un sindacato con sede in viale Trieste. «C'è un uomo che sta cercando di sfondare la porta. Vuole aggredire una ragazza che si è rifugiata da noi terrorizzata». Sul posto sono arrivate tre gazzelle dei carabinieri del reparto radiomobile, guidato dal tenente Davide Colajanni. I militari hanno individuato una persona che stava prendendo a calci e pugni la porta d'ingresso.BOTTE E SESSO I carabinieri hanno bloccato Ignazio Angius. L'uomo è stato ammanettato per evasione: era ai domiciliari e quindi non poteva uscire dal suo appartamento, nelle vicinanze di viale Trieste, dove risiede. Le indagini successive hanno fatto emergere una situazione molto più grave. La ragazza rumena che si era rifugiata nell'ufficio stava scappando da Angius, suo convivente. Secondo la ricostruzione dei militari l'uomo, gelosissimo, qualche ora prima avrebbe picchiato la giovane con pugni e calci. Poi l'avrebbe minacciata: «Ti sfregio così non lavori più». La rumena si guadagnava da vivere in un locale notturno della zona. Dopo le minacce Angius ha minacciato di suicidarsi: la convivente ha cercato di calmarlo e si è ritrovata costretta ad andare a letto con lui. Abusi sessuali ripetuti per tre volte. «Ora se hai coraggio vai via», le diceva dopo ogni rapporto per poi afferrarla e violentarla nuovamente. Una situazione di terrore durata due ore. Dopo l'arresto dell'uomo la ragazza rumena è stata accompagnata al Santissima Trinità dove i medici le hanno assegnato sette giorni di cura.

giovedì 23 ottobre 2008

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lunedì 22 settembre 2008

l'11 di ottobre in piazza ad Oristano anche NOI

ORISTANO 11 OTTOBRE PIAZZA ROMA

I Giovani Comunisti della Federazione del PRC di Oristano, l’11 ottobre, scendono in piazza per manifestare il proprio dissenso alle politiche governative.

Come recita l’appello diramato qualche giorno fa dagli esponenti del cartello elettorale Sinistra Arcobaleno, è necessario ricostruire l’opposizione fuori dal Parlamento partendo dai temi sociali.
La necessità di creare una forte opposizione sociale alle politiche berlusconiane è importante anche in Sardegna ed in particolar modo nella provincia di Oristano dove giunta provinciale, amministrazione comunale del capoluogo e gran parte dei comuni sono in mano al centro destra, ecco perché si ritiene opportuno manifestare la mattina dell’11 ottobre per le vie di Oristano.
E’ importante per noi manifestare contro un governo che agisce per fare i propri interessi, mettendo in secondo piano i cittadini.
Per noi è necessaria una manifestazione di massa per esprimere il nostro dissenso alle manovre del governo, puntando il dito sui problemi quotidiani come il caro vita, la disoccupazione giovanile e no, il precariato, le misere pensioni, gli stipendi che sono bloccati mentre tutti i generi alimentari e le tasse e spese aumentano, i tagli alla scuola pubblica e la vergognosa riforma scolastica.


Ricordiamo a tutti l’appello nazionale unitario

Le politiche aggressive del Governo di centrodestra, sostenute in primo luogo da Confindustria, disegnano il quadro di un'Italia ripiegata su se stessa e che guarda con paura al futuro, un Paese dove pochi comandano, in cui il lavoro viene continuamente umiliato e mortificato, nel quale l'emergenza evocata costantemente per giustificare la restaurazione di una società classista razzista e sessista. Che vede nei poveri, nei marginali e nei differenti, i suoi principali nemici. Che nega, specie nei migranti, il riconoscimento di diritti di cittadinanza con leggi come la Bossi Fini che non solo generano clandestinità e lavoro nero, ma calpestano fondamentali valori di umanità.Questa la risposta delle destre alla crisi profonda, di cui quella finanziaria solo un aspetto, che attraversa il processo di globalizzazione e le teorie liberiste che l'hanno sostenuto. Una risposta che, naturalmente, ignora il fatto che solo un deciso mutamento del modello economico oggi operante può risolvere problemi drammatici, dei quali il pi grave la crisi ecologica planetaria. Spetta alla sinistra contrapporre un'altra idea di società e un coerente programma in difesa della democrazia e delle condizioni di vita delle persone. E' una risposta che non può tardare ed l'unico modo per superare le conseguenze della sconfitta elettorale e politica. Ci proponiamo perciò di contribuire alla costruzione di un'opposizione che sappia parlare al Paese a partire dai seguenti obiettivi:1. riprendere un'azione per la pace e il disarmo di fronte a tutti i rischi di guerra, oggi particolarmente acuti nello scacchiere del Caucaso.La scommessa ridare prospettiva a un ruolo dell'Europa quale principale protagonista di una politica che metta la parola fine all'unilateralismo dell'amministrazione Bush, al suo programma di scudo spaziale e di estensione delle basi militari nel mondo, all'occupazione in Iraq e Afghanistan (dove la presenza di truppe italiane non ha ormai alcuna giustificazione), ma anche alla sindrome da grande potenza che sta impossessandosi della Russia di Putin;2. imporre su larga scala un'azione di difesa di retribuzioni e pensioni falcidiate dal caro vita, il quale causa un malessere che la destra tenta di trasformare in egoismo sociale, guerra tra poveri, in un protezionismo economico del tutto insensibile al permanere di gravi squilibri tra il Nord e il Sud del mondo. Di fronte alla piaga degli "omicidi bianchi" necessario intensificare i controlli e imporre l'applicazione delle sanzioni alle imprese. Si tratta inoltre di valorizzare tutte le forme di lavoro: lottando contro precariato e lavoro nero, anche attraverso la determinazione di un nuovo quadro legislativo; sostenendo il reddito dei disoccupati e dei giovani inoccupati; ottenendo il riconoscimento di forme di lavoro informale e di economia solidale;3. respingere l'attacco alla scuola pubblica, all'Università alla ricerca e alla cultura, al servizio sanitario nazionale, ai diritti dei lavoratori e alla contrattazione collettiva. E' una vera e propria demolizione attuata attraverso un'azione di tagli indiscriminati e di licenziamenti, l'introduzione di processi di privatizzazione, e un'offensiva ideologica improntata a un ritorno al passato di chiaro stampo reazionario (maestro unico, ecc.). L'obiettivo della destra al governo colpire al cuore le istituzioni del welfare che garantiscono l'esercizio dei diritti di cittadinanza. L'affondo costituito da un'ipotesi di federalismo fiscale deprivato di ogni principio di mutua solidarietà4. rispondere con forza all'attacco contro le politiche volte a contrastare la violenza degli uomini contro le donne, riconoscendo il valore politico della lotta a tutte le forme di dominio patriarcale, dell'autodeterminazione delle donne e della libertà femminile nello spazio pubblico e nelle scelte personali;5. sostenere il valore della laicità dello stato e riconoscere diritto di cittadinanza alle richieste dei movimenti per la libera scelta sessuale e per quelle relative al proprio destino biologico;6. sostenere le vertenze territoriali (No Tav, No Dal Molin, ecc.) che intendono intervenire democraticamente su temi di grande valore per le comunità, a partire dalle decisioni collettive sui temi ambientali, sulla salute e sui beni comuni., prima fra tutti l'acqua. Quella che si sta affermando con la destra al governo un'idea di comunità corporativa, egoista, rozza e cattiva, un'idea di società che rischia di trasformare le nostre città e le loro periferie nei luoghi dell'esclusione. Bisogna far crescere una capacità di cambiamento radicale delle politiche riguardanti la gestione dei rifiuti e il sistema energetico. Con al centro la massima efficienza nell'uso delle risorse e l'uso delle fonti rinnovabili. Superando la logica dei megaimpianti distruttivi dei territori, del clima e delle risorse in via di esaurimento. E' fondam entale sostenere una forte ripresa del movimento antinuclearista che respinga la velleitaria politica del governo in campo energetico.7. contrastare tutte le tentazioni autoritarie volte a negare o limitare fondamentali libertà democratiche e civili, a partire dalle scelte del governo dai temi della giustizia, della comunicazione e della libertà di stampa. O in tema di legge elettorale mettendo in questione diritti costituzionali di associazione e di rappresentanza. Si tratta anche di affermare una cultura della legalità contro le tendenze a garantire l'immunità dei forti con leggi ad personam e a criminalizzare i deboli.Per queste ragioni e con questi obiettivi vogliamo costruire insieme un percorso che dia voce ad un'opposizione efficace, che superi la delusione provocata in tanti dal fallimento del Governo Prodi e dalla contemporanea sconfitta della sinistra, e raccolga risorse e proposte per questo paese in affanno. L'attuale minoranza parlamentare non certo in grado di svolgere questo compito, e comunque non da sola, animata com' da pulsioni consociative sul piano delle riforme istituzionali, e su alcuni aspetti delle politiche economiche e sociali (come tanti imbarazzati silenzi dimostrano, dal caso Alitalia all'attacco a cui sottoposta la scuola, dalla militarizzazione della gestione dei rifiuti campani alle ordinanze di tante amministrazioni locali lesive degli stessi principi costituzionali).Bisogna invece sapere cogliere il carattere sistematico dell'offensiva condotta dalle destre, sia sul terreno democratico, che su quelli civile e sociale, per potere generare un'opposizione politica e sociale che abbia l'ambizione di sconfiggere il Governo Berlusconi. Quindi, proponiamo una mobilitazione a sinistra, per "fare insieme", al fine di suscitare un fronte largo di opposizione che, pur in presenza di diverse prospettive di movimenti partiti, associazioni, comitati e singoli, sappia contribuire a contrastare in modo efficace le politiche di questo governo.Al tal fine proponiamo la convocazione per l’11 ottobre di un'iniziativa di massa, pubblica e unitaria, rivolgendoci a tutte le forze politiche, sociali e culturali della sinistra e chiedendo a ognuna di esse di concorrere a un'iniziativa che non sia di una parte sola. Il nostro intento contribuire all'avvio di una nuova stagione politica segnata da mobilitazioni, anche territorialmente articolate, sulle singole questioni e sui temi specifici sollevati.


Riteniamo che manifestare ad Oristano deve essere preso come luogo simbolico di opposizione alle politiche di destra per tutta “L’altra Sardegna” che intenda fare “Altra Opposizione”.
Ecco perché chiediamo adesioni a partiti, sindacati, associazioni e soprattutto a uomini e donne, studenti, lavoratori, impiegati, per riuscire a costruire una forte opposizione di base partendo anche da questo nostro territorio.


Per info e adesioni:
EMAIL: gcoristano@libero.it
BLOG: http://gcoristano.splinder.com/


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lunedì 7 luglio 2008

azione urgente di solidarietà per i rom di terralba

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare". B.Brecht

In tutta Italia, giorno dopo giorno, i diritti umani e civili del popolo rom vengono violati dai nostri amministratori. Un popolo, quello dei Rom, tutelato sulla carta anche in Sardegna con leggi regionali ad hoc che "danno diritti" ai "nomadi" per "preservare la loro cultura", ma ciò poi non è praticato dai fatti, o quando si tenta di praticarlo i soldi stanziati dall’assemblea regionale non bastano mai.
Nella realtà quotidiana, la pacifica vita del popolo rom, viene disturbata da raid autorizzati con ordinanze di sgombero immediato dove le loro abitazioni vengono distrutte, i beni frantumati, e le persone vengono lasciate sulla strada, ma soprattutto vengono puniti i più piccoli delle comunità, bambini e bambine che già vivono un difficile contesto di inclusione sociale.
A volte ci capita di legger e notizie di sgombero nelle più svariate parti d’Italia, rimaniamo immobili, quasi siamo certi che qui, nella nostra terra, questo non potrebbe mai accadere. Invece accade... Qualche giorno fa, è stato sgombrato e raso al suolo un insediamento rom che sorgeva ai margini di Terralba ,ed ora la piccola comunità, con 28 minori, è profuga per forza, o meglio lo sarebbe se non esistesse don Giovanni Usai e la comunità il Samaritano.
L’apporto dato da Don Giovanni Usai che gli ospita nei terreni della comunità da lui gestita è sicuramente immenso e prezioso, accogliere e dare nuove certezze in particolare ai minori ha un grandissimo valore umano e sociale, dovrebbe essere l’esempio da seguire per tutti noi.
Molti membri e militanti della nostra associazione si battono da anni, per il rispetto e la tutela di questo popolo e soprattutto per i diritti dei piccoli rom sempre oltremodo violati.
Noi che abbiamo camminato con loro, che abbiamo pianto e festeggiato, sentiamo un profondo disagio quando leggiamo il batage politico sulla nostra stampa regionale, e, come tutt* quell* che da sempre si occupano di esseri umani in difficoltà leggere quotidianamente sulla stampa di amministratori e politici pro o contro ROM, come se non si trattasse di essere umani con i loro corpi, i loro sorrisi, le loro gioie, i loro amori e i loro dolori ci fa male. Non basta e non serve dire IO SONO UNO ZINGARO, IO SONO UN IRREGOLARE come te, non è utile, non risolve il problema, continua purtroppo a fomentare un’ulteriore bagarre, ora più che mai serve ora più che mai la SOLIDARIETA' CONCRETA.Per ora le famiglie rom, e per i loro bimbi, in età scolastica sono ben ospitati presso la comunità il SAMARITANO, serve tutto, ma soprattutto servono azioni concrete, come ci ha confermato lo stesso don Giovanni USAI, da lui in prima persona sono stati accolti umanamente, alloggiano in tende fornite dalla protezione civile, hanno acqua luce e quel chee serve per TIRARE A CAMPARE..
Però non basta, non basta perchè lo sgombero del loro campo li ha lasciati inermi senza nulla.Ora è giunto il momento di dare una concreta mano di aiuto, perchè questo è quello che vi chiedono ed è quello che ci siamo resi conto che serve.Soltanto Don Giovanni e i suoi amici non possono bastare e noi ci troviamo in DOVERE, n DOVERE UMANO, di chiedere aiuto a tutta la popolazione sensibile a questo problema. Servono con urgenza BENI ALIMENTARI (pasta, sugo, zucchero, caffe....) ABITI e BIANCHERIA INTIMA, Giocattoli per i bimbi, MEDICINE di primo soccorso, antifiammatori, antistaminici e altro (forniamo la lista a chi la dovesse richiede) - chiediamo ai medici della provincia di Oristano e anche oltre di aiutarci nella raccolta-
Necessita tutto il vostro aiuto, anche se non potete materialmente economico, la nostra associazione come sempre fatto fin ora pubblicherà tutto online, per questo mettiamo a disposizione il nostro conto corrente postale n 83660159 intestato all'associazione EL GATO OBRERO o IBAN IT75 L076 0117 4000 0008 3660 159 bonifici o conto paypal gatoobrero@yahoo.it con causale "per i bimbi rom di Terralba”
E' necessario fare un'azione concreta, un gesto di solidarietà umana per ridare fiducia a chi oggi è sotto accusa proprio come se vi fosse in atto una pulizia etnica. Quello che sta succedendo in questo territorio oramai è diventato ridicolo.Prima un sindaco rade al suolo un campo per altro ben sistemato, poi un altro emana un'ordinanza di sgombero immediato, e l'emana non nei confronti dei Rom ma intima Don Giovanni. A noi sorge il dubbio che si preferisce vedere le kampine dei rom parcheggiate lungo le strade provinciali del nostro territorio. Non è più dignitoso e più sicuro per loro stessi e per i bimbi stare comunque, si accampati, ma accampati in un luogo sicuro e protetto???Noi siamo e sosteniamo Don Giovanni ma sopratutto stiamo dalla parte dei Rom, nostri fratelli.
In questi giorni i nostri tanti amici portano avanti una raccolta di beni necessari e, saremmo come associazione in piazza ad Oristano per raccogliere il vostro contributo, comunicheremo al più breve ore e luoghi, ma nel frattempo restiamo a disposizione sulla nostra utenza 3397916117 o su mail gatoobrero@yahoo.it affinchè tutt* i cittadini che volessero contribuire con un gesto solidale possano farlo liberamente ed al piu presto.

domenica 6 luglio 2008

Aiutiamo i Rom di Terralba. Solidarietà concreta

Per i ROM -ke erano di Terralba-ora di Arborea-in realtà ospiti di Don Giovanni serve SOLIDARIETA' CONCRETA
Car* amici,
siamo stati a trovare gli amici ROM oggetto soggetto di una tragica bagarre politic a sulla nostra stampa regionale...
A quell* come noi che da sempre si occupano di esseri umani in difficoltàleggere quotidianamente sulla stampa amministratori e politici regionali pro o contro ROM, come se non si trattasse di essere umani con i loro corpi, i loro sorrisi, le loro gioie, i loro amori e i loro dolori ci fa davvero male. non BAsta dire IO SONO UNO ZINGARO, IO SONO UN IRREGOLARE come te, serve ora più che mai la SOLIDARIETA' CONCRETA.
Per ora le famiglie rom, di cui 28 minori in età scolastica sono ben ospitati presso la comunità il SAMARITANO, dell'oramai noti Giovanni USAI, li sono stati accolti umanamente, alloggiano in tende fornite dala protezione civile, hanno acqua luce e quel ke serve per TIRARE A CAMPARE...
Però non basta, nonbasta perchè lo sgombero del loro campo li ha lasciati inermi senza nulla.
Ora è giunto il momento di dare una concreta mano di aiuto, perchè questo è quello che vi chiedono ed è quello che ci siamo resi conto che serve.
Soltano Don Giovanni e i suoi amici non possono bastare e noi ci troviamo in DOVERE, un DOVERE UMANO, di chiedervi un aiuto.
SERVONO:
MEDICINE di primo soccorso, antifiammatori, antistaminici e altro, forniamo la lista a chi ce la richiede, sopratutto serve protezione per zanzare ed insetti - chiediamo ai medici della provincia di Oristano e anche oltre di aiutarci nella raccolta-

BENI ALIMENTARI (pasta, sugo, zucchero, caffe....)

ABITI e BIANCHERIA INTIMA

Giocattoli per i bimbi

Ci serv eil vostro aiuto, anche se non potete materialmente economico, la nostra associazione come sempre fatto fin ora pubblicherà tutto online, per questo mettiamo a disposizione il nostro conto corrente postale n 83660159 intestato all'associaiozne EL GATO OBRERO o IBAN IT75 L076 0117 4000 0008 3660 159 bonifici o conto paypal gatoobrero@yahoo.it con causale "per i bimbi rom"

E' necessario fare un'azione concreta, un gesto di solidarietà umana per ridare fiducia a chi oggi è sotto accusa proprio come se vi fosse in atto una pulizia etnica.

Quello che sta succedendo in questo territorio oramai è diventato ridicolo.
Prima un sindaco rade al suolo un campo per altro ben sistemato, poi un altro emana un'ordinanza di sgombero immediato, e l'emana non nei confronti dei Rom ma intima Don Giovanni di mandare immediatamente via i Rom.

Forse si preferisc e vedere le kampine dei rom parcheggiate lungo le strade provinciali del nostro territorio??? Non è piu dignitoso e più sicuro pe rloro stessi e per i bimbi stare comunuqe, si accampati, ma accampati in un luogo sicuro e protetto???

Noi siamo e sosteniamo Don Giovanni ma sopratutto stiamo dalla parte dei Rom, nostri fratelli.

Riflettete poi su questa parole

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare". B.Brecht

COME SEMPRE RIMANIAMO A DISPOSIZIONE SUL 3397916117 Eleonora mandatemi sms o scrivete mail al gatoobrero@yahoo.it

Pubblicato da El Gato Obrero a domenica, luglio 06, 2008 0

mercoledì 2 luglio 2008

Sgomberati i Rom di Terralba, grave violazione dei diritti umani

Il 1 di luglio la Giunta regionale approva lo stanziamento di 500mila euro per interventi di inclusione sociale in base alla legge 9 del 9 marzo 88 , nota legge Tiziana, a favore dei rom ospitati in campi comunali, aggiungendo tale somma al mezzo milione di euro che il Consiglio regionale ha inserito nella Finanziaria 2008, finalizzato al risanamento dei campi sosta presenti nella regione, mentre Giampietro Pili, sindaco del comune di Terralba, e, consigliere provinciale eletto nelle file dell’UDS, è riuscito finalmente a far sgombrare e distruggere un paio di baracchine di cittadini Rom, situate in un terreno privato, di proprietà degli stessi, in agro del comune di Terralba.
Dopo una battaglia giornalistica durata certamente più di un anno, il caso è diventato oramai di diffusione nazionale. La scorsa settimana, a tutta pagina, le testate locali e non, pubblicavano interviste al sindaco “minacciato di morte” dai Rom.
L’escalation si è avuta in questi giorni quando, oltre a leggere le più svariate notizie sulla pericolosità degli zingari residenti a Terralba, si è assistito attoniti a dichiarazioni e articoli che solo in un clima di razzismo plateale, come quello che vige ora in Italia, si poteva verificare.
Alle 6 famiglie Rom, oltre che allo sporcare, all’inquinare, al rendere incoltivabili i terreni prospicienti il campo, sarebbe sicuramente imputabile un grave problema di pubblica sicurezza che imperverserebbe su Terralba.
A noi pare assurdo che un primo cittadino possa fare simili affermazioni, come altrettanto troviamo irreale sapere che il signor Pili non si sia minimamente interessato a risolvere il caso in altri modi, un simile trattamento discriminatorio ci ricorda bandi medievali contro i rom.
Se è vero come pare che i cittadini Rom vivessero in situazioni igienico sanitarie al limite, e sia stato ottemperato il decreto di sgombero, ci pare assurdo che il primo cittadino non si sia massimamente operato per dare ai rom una differente soluzione abitativa, come per altro prevedono le leggi vigenti.
E’ chiaro che il signor Pili poco ha fatto, anzi oseremo dire non ha fatto niente altro se non fomentare ed incitare al razzismo, allarmando la popolazione di Terralba e di tutta la provincia.
A pochi chilometri da Terralba, in comune di S.N.Arcidano sorge un altro campo rom, uno dei primi campi sosta sardi, li da sempre le politiche comunali di amministrazioni di centrosinistra e centrodestra hanno dimostrato lungimiranza e volontà di inclusione, infatti il campo rom è operativo e funzionante, anzi annualmente il comune ottiene fondi utilizzabili per creare ulteriori infrastrutture ma soprattutto riesce a portare avanti progetti di inclusione sociale. La comunità Arcidanese deve alla presenza di numerosi minori rom il permanere in loco della scuola materna statale e scuole elementari.
Ci pare impossibile che il signor Pili ed il suo staff non sappiano dell’esistenza della legge Tiziana e degli altri finanziamenti pubblici che risolvono in modo dignitoso una problematica quasi inesistente, dato l’esiguo numero di cittadini rom ( 60 su una popolazione residente di 10mila cittadini italiani), in questa azione di ignoranza amministrativa notiamo una ferma volontà politica: reprimere il diverso.
Infatti noi che quotidianamente leggiamo la stampa non dimentichiamo l’immediata richiesta di Pili al governo nazionale al varo dei nuovissimi decreti sicurezza.
Riteniamo che le politiche agite da Pili siano errate e di chiara matrice xenofoba, infatti invece di portare sconquasso tra la cittadinanza , un buon amministratore dovrebbe tutelare tutti i cittadini, ma soprattutto dovrebbe essere attento alle possibilità di finanziamento che da l’amministrazione regionale. Un’amministrazione comunale ora come ora ha sempre necessità di fondi, soprattutto per le politiche sociali e, a nostro vedere, nessuna occasione migliore poteva essere quella sfruttare i finanziamenti previsti per tutti quei comuni che ospitano i rom. Perché con i fondi previsti per legge oltre che dare una sistemazione dignitosa ai cittadini rom si possono impiantare progetti di inclusione finalizzati alla risoluzione di problematiche conflittuali che potrebbero sorgere ma soprattutto educare al reciproco rispetto delle diversità di tutti i cittadini.
Certamente se il sindaco di Terralba è per noi colpevole di un gravissimo atto di discriminazione, non meno lo è il sindaco di Marrubiu, anch’egli sicuramente poco ospitale e con una scarsissima conoscenza delle norme di tutela dell’etnia Rom.
Si parla di stabili Ersat concessi, dopo una mediazione tra gli assessori regionali competenti ed in particolare con l’interesse dell’ assessore alla Sanità, ma il sindaco non vuole ospitare i Rom perché pare non vi siano disponibilità abitative neanche per i cittadini di Marrubiu, anche qui non si tiene conto delle leggi vigenti ma soprattutto si getta per aria la possibilità di finanziamenti regionali che potrebbero in ogni modo essere utili ad un paese come Marrubiu dove sicuramente l’inclusione sociale non è delle migliori, tanti altri sindaci interpellati hanno “ovviamente” respinto i Rom, in solidarietà con il sindaco di lavoro.
Diversamente accorso ed attento alle tematiche ci è sembrato il Prefetto, dottor Tuveri, che in ogni modo ha lavorato per cercare soluzioni.
E’ per noi grave sia l’atteggiamento e le dichiarazioni di Pili ma soprattutto il suo agire, incurante della presenza di anziani e minori, incitante l’odio razziale e la discriminazione, ricco di teorie confuse su fantomatici odio etnici e guerre tra bande di rom.
Non riusciamo a capire perché il sindaco abbia avuto questo interesse a creare un caso nazionale mentre la Sardegna si è sempre distinta per la grande civiltà nel promulgare leggi a favore dei cittadini migranti e soprattutto delle minoranze Rom.
Ebbene finalmente si è scatenato il caso Terralba, tutti i giornali ne parlano, i Rom di Terralba assurgono ad essere i più temibili d’Italia, i piu delinquenti, si leggeva di risse fra serbi e rom, quali serbi e quali rom chiediamo noi, non ci sembra proprio di conoscere cittadini serbi, probabilmente qualcuno che poco conosce le differenze culturali delle etnie rom addita come serbi tutti i rom di religione ortodossa.
Non riusciamo a capacitarci delle motivazioni che hanno spinto il sindaco Pili a creare questo caso, non riusciamo a capacitarci perché poco si sia fatto per integrare questi cittadini.
Si è parlato dell’alto grado di rom con precedenti penali che avessero scelto come dimora Terralba, si parla di tante problemi inesistenti.
Non possiamo però rimanere a guardare, non possiamo continuare a vedere simili atti, uno dei più grandi sgomberi della Sardegna, ma soprattutto non può rimanere impunito un sindaco che allontana del proprio comune minori che comunque fino al compimento del diciottesimo anno di età hanno i medesimi diritti dei minori italiani, incurante di ogni possibile disagio ulteriore di questi giovani cittadini.
Per questi e tanti altri motivi, il nostro partito, alcune associazioni, intendono far intervenire direttamente la Comunità Europea, ma anche e soprattutto denunciare la grave violazione compiuta dal sindaco di Terralba alla Corte di Strasburgo, affinché ad ogni cittadino sia riconosciuta pari dignità ma soprattutto affinché nessun Sindaco abbia l’onere ed il diritto di intraprender e battaglie etniche e xenofobe.

Eleonora Casula
PRC SE della Sardegna
Segreteria regionale
Area Diritti ed immigrazione

martedì 1 luglio 2008

FInanziamento per i campi Rom

CAGLIARI, 1° LUGLIO 2008 - La Giunta regionale ha approvato oggi lo stanziamento di 500mila euro per interventi di inclusione sociale a favore dei nomadi ospitati in campi comunali. La somma va ad aggiungersi al mezzo milione di euro che il Consiglio regionale ha inserito nella Finanziaria 2008, e finalizzato al risanamento dei campi sosta presenti nella regione.

L'assessore Dirindin ha fatto il punto sugli interventi attivati nel corso di questi quattro anni: undici campi sosta attrezzati e dislocati Comuni di Alghero, Cagliari, Carbonia, Ghilarza (non più attivo), Monserrato, Nuoro, Olbia, Portotorres, San Nicolò D'Arcidano, Sassari e Selargius; azioni per favorire l'inserimento dei nomadi nella comunità locale, la scolarizzazione dei minori, l'alfabetizzazione degli adulti, il contrasto di ogni abuso e illegalità, interventi di mediazione culturale e di valorizzazione del volontariato.

"Lo scorso anno – ha ricordato l'assessore – abbiamo posto regole precise per la realizzazione dei campi sosta e per l'utilizzo dei beni collettivi: i campi dovranno essere suddivisi in piazzuole (in linea di massima non più di 20), fornite di allaccio acqua ed energia elettrica indipendente, ciascuna delle quali dovrà accogliere uno o più nuclei familiari (tendenzialmente non più di tre) sulla base delle scelte espresse autonomamente dalle stesse famiglie e nel rispetto delle etnie presenti; l'autorizzazione all'utilizzo di una piazzola è concessa sulla base di un atto di impegno che preveda il pagamento di un canone mensile, anche simbolico e comunque rapportato alle capacità economiche di questa popolazione. L'autorizzazione è concessa alla famiglia nomade per la durata massima di due anni ed è rinnovabile tenuto conto del rispetto degli impegni assunti".

Nel valutare le richieste di finanziamento arrivate dai Comuni, la Giunta ha ritenuto necessario tener conto delle attività svolte con le risorse già assegnate e di eventuali residui ancora disponibili provenienti da finanziamenti regionali di anni precedenti. Tenuto conto della numerosità della popolazione nomade presente e dell'entità delle spese ritenute ammissibili, i 500mila euro destinati al risanamento dei campo sosta sono stati così suddivisi: 100.000 euro al Comune di Nuoro per lavori di manutenzione straordinaria e primo completamento dell'area attrezzata; 200.000 euro al Comune di Selargius per l'avvio dei lavori di ristrutturazione del campo esistente; 50.000 euro al Comune di Porto Torres per opere di manutenzione, quali illuminazione esterna e completamento impianto antincendio ; 150.000 euro al Comune di Olbia per l'avvio dei lavori di realizzazione di un nuovo campo sosta.

Per quanto riguarda il campo sosta di Cagliari, per il quale il Comune ha presentato richiesta di finanziamento, l'assessorato regionale ha concordato con l'assessorato delle Politiche Sociali di Cagliari l'avvio dei lavori di bonifica del campo esistente con l'utilizzo di parte delle somme assegnate e la predisposizione di un nuovo progetto per la realizzazione di un campo sosta e transito coerente con gli indirizzi e la normativa regionale, che sarà oggetto di successive valutazioni.

Gli ulteriori 500mila euro sono stati destinati alle amministrazioni comunali di Olbia, Porto Torres, Nuoro e Selargius come contributo per la copertura dei costi dei gestione dei campi sosta e il finanziamento di attività di inclusione sociale della popolazione nomade, quali l'inserimento scolastico e il sostegno extrascolastico dei minori, la prevenzione e contrasto dell'accattonaggio dei minori nomadi, la promozione di attività formative e di alfabetizzazione della popolazione adulta.

domenica 29 giugno 2008

viaggi in territorio extra EU con cedolino

In passato il Ministero dell’Interno emanava delle circolari ad hoc che consentivano a tutti i cittadini extracomunitari in attesa del rinnovo del permesso di soggiorno, di tornare in patria in occasione delle feste “comandate” (natale, pasqua) oppure per le vacanze estive. Al di fuori dei periodi consentiti, specificati in tali circolari, non era possibile far rientro in Italia dopo l’uscita poiché il cedolino che rilasciava la Questura a seguito dell’istanza di rinnovo del permesso di soggiorno non era titolo “legittimante” il reingresso nel territorio nazionale.Ormai però anche chi attende il rinnovo può tornare a casa e rientrare in Italia in ogni momento dell’anno. A seguito degli accordi tra il Ministero dell’Interno e Poste Italiane le richieste dei primi rilasci e dei rinnovi dei permessi di soggiorno si presentano direttamente presso gli uffici postali autorizzati (salvo che in alcuni casi tassativamente previsti) che rilasciano una ricevuta dotata di particolari caratteristiche anticontraffazione. Questa ricevuta, insieme al passaporto e al permesso di soggiorno scaduto, legittima il titolare a soggiornare in Italia fino all’esito della richiesta. A causa degli enormi ritardi nell’esame delle pratiche, con la Direttiva del Ministero Interno del 5 agosto 2006 e la circolare del Ministero dell’Interno del 12 dicembre 2007 si è voluto stabilire una regola generale: i cittadini extraUe in attesa del rinnovo (qualunque sia il motivo del soggiorno), conservano tutti i diritti di soggiorno a parità di condizioni con gli stranieri regolarmente soggiornanti nel nostro Paese e tra questi anche la possibilità di lasciare l’Italia e farvi regolare rientro. La possibilità di allontanarsi dal territorio italiano e di farvi rientro è prevista anche a favore dei cittadini extraUe in attesa del rilascio del primo permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato, autonomo o ricongiungimento familiare.Pertanto, attualmente, tutti coloro che sono in possesso della ricevuta di Poste italiane attestante l’avvenuta presentazione della richiesta di rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno possono tornare nel loro Paese di origine e far regolare rientro in Italia, in qualsiasi periodo dell’anno, ma solo alle seguenti condizioni: • l’uscita e il rientro in Italia devono avvenire attraverso lo stesso valico di frontiera (ad esempio solo dall’aeroporto di Fiumicino o Milano);• il viaggio non deve prevedere il transito attraverso altri Paesi Schengen (cioè, Francia, Germania, Lussemburgo, Belgio, Olanda, Portogallo, Spagna, Austria, Grecia, Svezia, Danimarca e Finlandia, Norvegia, Islanda, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria);• è necessario esibire il passaporto o il documento di viaggio equipollente insieme alla ricevuta di Poste Italiane e il permesso di soggiorno scaduto (in caso di rinnovo) o il visto d’ingresso rilasciato dall’Ambasciata Italiana dal quale si desumono i motivi del soggiorno per lavoro o ricongiungimento (in caso di primo rilascio)• il personale preposto ai controlli di frontiera deve procedere alla timbratura del documento di viaggio e della ricevuta, esibiti dal titolare, all’atto dell’uscita e del rientro in ItaliaIl cittadino straniero che per giungere nel Paese d’origine ha necessità di transitare per uno degli altri Paesi dell’area Schengen o in altri Paesi extraUE deve chiedere alle rappresentanze diplomatiche consolari presenti in Italia il rilascio di un visto di transito (se previsto).Nonostante la normativa in questo senso sia chiara, accade spesso che gli addetti ai controlli di frontiera si rifiutino di apporre un timbro al momento dell’uscita o comunque neghino il reingresso all’entrata nel territorio italiano poiché la ricevuta postale di richiesta/rinnovo del permesso di soggiorno non costituirebbe un titolo valido in tal senso. Per superare eventuali problemi si consiglia di mettere in valigia, tra gli effetti personali, anche una copia del telegramma del Ministero dell’Interno del 12 dicembre 2007 .
4 giugno 2008

domenica 22 giugno 2008

Milano: aggressione incivile

CHE NON PASSI SOTTO SILENZIO L'ENNESIMO ATTO DI AGGRESSIONE INCIVILE

Milano, Stelian Covaciu, Rom e missionario cristiano evangelico,
subisce un violentissimo pestaggio, con insulti razzisti e minacce,
da parte di due poliziotti in divisa. E' ricoverato in ospedale, in
prognosi riservata. Gruppo EveryOne: "L'odio razziale ha ormai
contagiato Istituzioni e autorità. E' necessario che le componenti
antirazziste e antifasciste italiane e dell'Unione europea si
impegnino insieme per fermare l'imbarbarimento della nostra società".

Milano, 20 giugno 2008. La città di Milano è ancora teatro di una
vile, brutale spedizione punitiva nei confronti di un cittadino
romeno di etnia Rom, effettuata questa volta da agenti di polizia in
divisa. Dopo l'aggressione avvenuta la mattina del 17 giugno nei
confronti di Rebecca Covaciu - la bambina che si è aggiudicata il
Premio Unicef 2008 per le sue doti artistiche - e dei suoi familiari,
ieri sera, 19 giugno 2008, un altro pestaggio, ancora più violento e
inquietante, ha colpito il papà di lei, Stelian Covaciu, missionario
della Chiesa Cristiana Evangelica Pentecostale. In seguito al primo,
drammatico episodio di matrice razzista il Gruppo EveryOne aveva
lanciato un allarme internazionale, coinvolgendo i media nonché
numerose personalità della cultura e della politica.
Contemporaneamente i deputati radicali – Pd depositavano
un'interrogazione urgente al Ministro degli Interni. Immediatamente
dopo la nuova aggressione, Gina Covaciu, moglie di Stelian, chiamava
ancora Roberto Malini del Gruppo EveryOne che, insieme a una
responsabile dell'associazione milanese Naga, allertava un'ambulanza
e le forze della polizia di stato, che accorrevano sul luogo
dell'agguato e conducevano l'uomo, pieno di contusioni e traumi
interni, sofferente e in stato confusionale, presso l'ospedale San
Paolo, dove veniva sottoposto ad esami e ricoverato. E' tuttora in
prognosi riservata. Dopo aver allertato il Partito Radicale, che
raccoglieva i particolari dell'avvenimento per agire a tutela delle
vittime sul piano politico, il Gruppo EveryOne contattava la questura
centrale per assicurarsi che le autorità formalizzassero la denuncia
di aggressione ed effettuassero indagini scrupolose. "Quando Gina ci
ha chiamato," riferiscono i leader del Gruppo EveryOne Roberto
Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, "era talmente agitata e
disperata che faticava ad articolare discorsi comprensibili. Vicino a
lei, Stelian si lamentava, pronunciando parole sconnesse. Quando la
donna si è calmata, ci ha raccontato i particolari dell'agguato. Gli
stessi energumeni che avevano picchiato, insultato e minacciato i
Covaciu si trovavano ancora davanti a loro. Stavolta però erano scesi
da un'auto della polizia, in divisa e armati di manganelli. Dopo la
prima aggressione, la piccola Rebecca, che è una ragazzina molto
intelligente e intuitiva, ci aveva già detto che gli aguzzini della
sua famiglia indossavano guanti simili a quelli che indossano i
poliziotti. Sospettavamo che avesse ragione, anche perché un numero
crescente di Rom ci segnala di questi tempi un comportamento violento
o intimidatorio da parte delle forze dell'ordine, ma speravamo di
sbagliarci. L'ipotesi più grave, invece, è stata confermata dai fatti
e gli agenti razzisti hanno colpito ancora". Questa volta, però, la
violenza degli uomini in divisa si è concentrata su Stelian. La loro
azione brutale si svolgeva in piazza Tirana, nei pressi della
Stazione San Cristoforo, dove la famiglia vive all'interno di un
riparo di emergenza, fatto di teli e cartone. "Gli agenti si sono
avvicinati all'uomo," proseguono i leader EveryOne, "e l'hanno
apostrofato con un tono minaccioso: 'Ci riconosci? Hai fatto un
errore a parlare con i giornalisti, un errore che non devi ripetere'.
Quindi hanno cominciato a picchiarlo con cieca violenza, sia con i
pugni che con i manganelli, riducendolo in condizioni penose. Quindi,
mentre Stelian era a terra, l'hanno insultato e minacciato: 'Non
raccontarlo a nessuno o per te saranno guai ancora maggiori'. Quando
i due picchiatori si sono allontanati, Gina, i figli e alcuni
concittadini di Stelian l'hanno soccorso. Lui si lamentava ed era in
evidente stato di shock". Intanto un'attivista sopraggiungeva sul
posto e raccoglieva numerose testimonianze da parte dei Rom che
vivono nei dintorni della stazione di San Cristoforo, che
confermavano le parole di Gina Covaciu ovvero che due poliziotti in
divisa, scesi da un'auto della polizia, erano gli autori del violento
pestaggio. "E' necessario che si ponga fine a questa persecuzione,"
concludono gli attivisti, "perché il diffondersi dell'odio razziale,
di cui sono latori politici e numerosi media, ha scatenato una
sequenza impressionante di atti di violenza nei confronti dei
cittadini Rom. Sappiamo che le forze dell'ordine sono formate per la
maggior parte da agenti che operano seguendo il codice etico europeo.
Ci appelliamo anche a loro affinché i razzisti e i violenti siano
isolati e perseguiti, mentre le famiglie Rom, che rappresentano la
parte più vulnerabile della società, siano protette. La violenza
contro i Rom e le intimidazioni nei confronti degli attivisti che si
battono per i diritti dei 'nomadi' crescono, in Italia, ogni giorno
che passa. Famiglie intere vengono braccate fin sotto i ponti, nelle
case abbandonate, nei parchi. Forze dell'ordine, sindaci e assessori-
sceriffi, squadristi e giustizieri hanno scatenato una caccia
all'uomo tanto feroce quanto irrazionale. I Rom vengono costretti a
fuggire da un luogo all'altro, privati di qualsiasi forma di
sostentamento - dall'elemosina ai servizi di strada - ridotti a
fuggiaschi disperati, affamati, malati, senza alcun diritto. Nedo
Fiano, Piero Terracina, Goffredo Bezzechi, Tamara Deuel, Mirjam
Pinkhof, tutti sopravissuti all'Olocausto, avvertono con
preoccupazione i cittadini europei affinché non cedano alle seduzioni
del razzismo e paragonano la persecuzione dei Rom agli anni della
Shoah, gli sgomberi e le spedizioni punitive ai pogrom. Rebecca, la
figlia 12enne, di Stelian, è un grande talento, che l'Unicef ha
premiato proprio nel 2008, ma che l'Italia punisce ogni giorno con il
veleno dell'emarginazione, della povertà, dell'odio e della violenza.
Un Paese che si rende colpevole di una simile ingiustizia, un paese
che accetta tanta violenza, tanta crudeltà verso un intero popolo è
un paese imbarbarito, è un Paese che ha perso la strada dei Diritti
Umani ed è vicino a una crisi dei valori tanto grave da essere
paragonata all'Italia delle leggi razziali, dei manganelli, delle
camicie nere e dei treni per Auschwitz".

Per ulteriori informazioni:

il Gruppo EveryOne e l' Associazione Nazionale Thèm Romano ONLUS, sede nazionale di Lanciano (CH)
per il COORDINAMENTO NAZIONALE ANTIDISCRIMINAZIONE SA PHRALA - OGNI PERSONA è TUO FRATELLO
Tel: (+ 39) 334-8429527 - (+ 39) 331-3585406
www.everyonegroup.com :: info@everyonegroup.com
www.associazionethemromano.it :: spithrom@webzone.it

domenica 15 giugno 2008

Nessun esser eumano è illegale

vi invitamo a sottoscrivere...


Fermarsi.
Bisogna fermarsi un attimo, e riflettere
La storia dovrebbe insegnare, eppure si ripete. Ogni volta che un gruppo
umano, una minoranza, viene esclusa, additata come colpevole, si perde un
pezzo di dignità. Ogni volta, si semina un po’ di quell’odio che domani farà
soffrire altri, o tutti; ogni volta, senza accorgersene, si educa chi è più
giovane a credere che la forza risolverà i suoi problemi, a cercare
nell’altro, nel più debole, un capro espiatorio che illuda di essere vivi e
potenti.

Al contrario, è una strada che porta ad essere più vigliacchi e insicuri.
L’abbiamo già visto, più volte... Ogni volta c’è una scusa, apparentemente
convincente: la difesa di un’identità – che è qualcosa in continuo mutare –
o della propria cultura – che si svuota di significato quando è usata per
offendere – o altro, che poi guardando indietro, dopo le sofferenze, non si
riconosce più.

Oggi la scusa è l’agognata, illusoria, sicurezza: a guardar bene fa un po’
sorridere...
Siamo sempre meno ricchi, con meno prospettive, più rifiuti tossici, meno
diritti, più malattie, meno servizi, più paure. In realtà c’è chi negli
ultimi 15 anni s’è arricchito sulle nostre spalle, agenzie finanziarie,
istituti di credito, banche, assicurazioni, immobiliari e tanti rispettabili
figuri; anche le associazioni di stampo mafioso non se la passano male.

Nel frattempo gli italiani hanno sempre più debiti, più frustrazioni, meno
serenità; di fronte al vuoto della nuova generazione, figlia dell’illusione
del benessere a tutti i costi, ci chiediamo attoniti nei salotti televisivi
da dove nascerà mai quest’assenza d’ideali e di valori. Si potrebbe
continuare a lungo… No, in effetti non c’è sicurezza, di nulla.
Solo che in tutto ciò, gli stranieri non c’entrano.
Abbiamo fatto tutto da soli.

Allora delle due l’una: o ci hanno bollito il cervello e non ce siamo ancora
resi conto, oppure è troppo difficile prendersela con chi ha le
responsabilità (tra cui noi stessi) mentre è molto più semplice farlo con
chi sta peggio. Solo che non risolve nulla. E anche questo, l’abbiamo già
visto.

Sapete? Ci hanno ingannato. Pensate davvero che “il Problema” degli italiani
siano gli stranieri?
Non vi sorge il dubbio che condurre l’attenzione a questo “problema
sicurezza” ad arte ingigantito, serva a toglierla da altri più gravi e
reali?

Il nuovo progetto di legge “per la sicurezza”, sull’onda di una campagna
mediatica che ci stanno facendo bere come acqua, stabilisce questo: una
persona che lascia il proprio paese (il più delle volte a causa di un
sistema di “regole” economiche che permette al nord del mondo di gestire
l’80% delle risorse mondiali), e che si avventura in un viaggio spesso
allucinante al solo scopo di cercare una vita decente, non appena mette
piede (se riesce) sul suolo italiano, è considerato colpevole.

Penalmente. Il reato? In sostanza quello di aver osato provare ad entrare
nel mondo ricco, dove può farlo solo se serve a un europeo, come forza
lavoro a basso costo. Siamo al punto di non-ritorno: punire chi è colpevole
di essere nato dalla parte sbagliata.

Ma non vi ricorda proprio nulla?
Ciò è palesemente contrario alla nostra costituzione, alle leggi europee, a
buona parte dei principi e valori a cui affermiamo di attenerci. Che succeda
in un paese che non dimentica di citare le proprie “radici cattoliche”
aggiunge un pizzico di paradosso, ma anche questa è storia già vista.. .

Di questo stiamo parlando: dignità, coerenza, civiltà, rispetto dei diritti
umani, termini scontati che non dicono più nulla, tranne quando c’è da
mandare un SMS per pulirsi la coscienza. E’ il rispetto di ogni uomo o
donna, delle sue lacrime, del suo dolore, delle sue speranze, della sua
felicità, del suo diritto a vivere con la propria famiglia nel luogo che
ritenga più adeguato. Nessuno di noi potrebbe vedersi negare tutto ciò da
chicchessia. Eppure lo si nega ad altri.

Senza questo rispetto come base imprescindibile di ogni rapporto, in
concreto e non solo a parole, non siamo e non saremo nulla. Ditelo, ai
vostri figli. Questa legge, così come il comune pensare da cui nasce, non è
solo xenofoba; è di un’ipocrisia che fa spavento.

Alcuni hanno già detto e scritto che questa legge non funzionerà: è vero, è
tecnicamente inadeguata, costosissima e in concreto inapplicabile. In una
parola, stupida; ma non è questo il suo lato peggiore.
Il peggio, è l’essere figlia e madre della cultura dell’odio, quell’odio
facile che accompagna la storia dell’uomo e, come sempre, non ci darà un
briciolo in più di sicurezza. Ne toglierà a chi già ne ha ben poca.
Proviamoci. Fermiamoci un attimo.
A pensare.
PRIME SOTTOSCRIZIONI:
Silvia Amaturo, Marida Augusto, Fatima Azaoui, Fausto Baratella, Gabriel
Baravalle, Alessandro Ceffa, Giorgio De Battistini, Elena Dionisio, Mohammed
El Bilaly, Max Hirzel, Caterina Jara. Elena Nicolau, Marcello Quinci,
Luciano Rossi, Emilio Sulis, Sadek Sabbar,

PER ADERIRE: nessunuomoillegale@gmail.com

martedì 10 giugno 2008

Cittadini non comunitari
CAGLIARI, 10 GIUGNO 2008 - Uno stanziamento di 700 mila euro in favore di cittadini di paesi extra comunitari dove non esisono competenze medico-specialistiche per il trattamento di gravi patologie e per i cittadini di paesi la cui particolare situazione contingente non rende attuabili, per ragioni politiche, militari o di altra natura, gli accordi esistenti con il Servizio Sanitario Nazionale per l’assistenza sanitaria. La Giunta regionale ha infatti approvato il programma assistenziale per ragioni umanitarie per l’anno 2008 per assicurare le prestazioni sanitarie, in regime di ricovero presso le strutture sanitarie pubbliche della Sardegna, per le persone che rientrano nelle tipologie su indicate. Obiettivo del programma è quello di supportare l’azione delle istituzioni pubbliche e private, con sede in Sardegna, che svolgono attività di cooperazione internazionale o di assistenza umanitaria, rendendo più incisiva la loro azione di aiuto e di sostegno alle realtà in cui tali istituzioni operano. Oltre al ricovero ospedaliero potranno essere autorizzate eventuali visite di controllo successive agli interventi chirurgici e le terapie mediche e farmacologiche indispensabili per il trattamento del caso proposto; l’autorizzazione dell’Assessorato dovrà valutare in questi casi che simili prestazioni non siano assicurabili nel paese di origine. Potranno essere compresi inoltre gli ausili protesici e i presidi di ortesi. Negli anni scorsi il programma assistenziale per ragioni umanitarie è stato approvato in via sperimentale: le risorse complessivamente stanziate, pari a 600 mila euro, sono state completamente impegnate a favore delle aziende sanitarie, Asl di Cagliari e Azienda Ospedaliera Brotzu, in cui sono stati eseguiti interventi di trapianto di midollo osseo e un trapianto di cuore. In particolare, nel 2006, hanno beneficiato del programma umanitario 11 bambini: 5 provenienti dall’Albania, gli altri provenienti dalla Bosnia, dalla Palestina, dalla Turchia, dall’Irak, dalla Repubblica Dominicana e dallo Sri Lanka.
http://www.blogger.com/www.sardegnasociale.it/documenti/11_98_20080610180431.pdf

giovedì 5 giugno 2008

Operaio Rumeno cerca lavoro

Giovane rumeno, 30 anni, cerca urgentemente lavoro come.
muratore,
operaio, tutto fare e quanto altro si vaglia qualsiasi opportunità in oristano e limitrofi
contattare con urgenza:
gatoobrero@yahoo.it
o 33979167117

venerdì 23 maggio 2008

No alla xenofobia governativa

Il Consiglio dei ministri ha approvato il pacchetto sicurezza, contenente norme di contrasto alla criminalità mafiosa, alla delinquenza comune e all'immigrazione clandestina, che diverrà un reato punibile con il carcere. Il pacchetto si sviluppa in un decreto legge, un disegno di legge e tre decreti legislativi -- questi ultimi rispettivamente su richiesta d'asilo, ricongiungimenti familiari e libera circolazione dei cittadini -- e avrà piena attuazione "entro due mesi", dichiara il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, a completare il decreto vi è una "dichiarazione di stato di emergenza" che ha l'obiettivo di "fare fronte con rapidità", alla presenza di campi nomadi e accampamenti di immigrati in Campania, Lazio e Lombardia.
La Sardegna per ora non pare essere contemplata in stato di emergenza, anche se in realtà il territorio regionale in questa settimana è scosso da retate degli organi preposti,dopo i controlli agli immigrati di origine senegalese avvenute qualche giorno fa a Cagliai, con diverse notifiche di espulsione e allontanamento dal territorio nazionale, vi sono quelle contro i Rom e i rumeni.
Sappiamo bene che tra i Rom vi sono irregolari ma nel contempo è anche vero che molti di essi sono nati in Sardegna o e in Italia essendo per lo più minori, come a noi tutti è noto le comunità Rom sono oramai stanziali nella nostra Isola dal 1970 ed esiste una legge regionale la Legge Tiziana che tutela la succitata etnia riconoscendola come minoranza.
L’altro giorno, mentre erano in corso le retate verso i rom con elicotteri,mezzi e strumenti delle forze pubbliche, treni e pullman erano zeppi di cittadini rom che cercavano di spostarsi per lo più donne con minori al seguito.
La situazione è a dir poco vergognosa, perché ben sappiamo che la nostra terra è un’isola ed inutile è spostarsi, spostarsi poi con pochi soldi appresso e rischiare i più fortunati di essere fatti scendere alla prossima stazione e di dover proseguire la migrazione forzata con la speranza di trovare un altro mezzo di trasporto.
Noi, come partito riteniamo questa sia una vera pulizia etnica, riteniamo la scelta di questo governo folle e xenofoba, tutto questo a noi ricordano tempi bui di pogrom e persecuzioni razziali
La morsa securitaria verso queste minoranze ci sembra una scelta futile e dannosa ai danni di tutti perché si incita ancora di più l’odio razziale,come testimoniano gli assurdi fatti di Napoli.
Certamente in Sardegna, ai dati del ministero degli interni non riusulta una “invasione” rom o “invasione rumena”, anzi i migranti regolarmente residenti sono davvero pochi, anche perché come abbiamo lamentato più volte in Sardegna esiste un numero altissimo di clandestini sfruttati dal mondo della pastorizia, e, per la particolarissima geografia sarda, facile è eludere i controlli.
Parlando di rumeni, non possiamo dimenticare che essi sono cittadini comunitari dunque per le vigenti norme, essi sono parificati ovviamente ai cittadini italiani, il governo Berlusconi vuole per noi continuare a fomentare una vera e propria caccia al diverso e al più povero per mettere i cosiddetti “ultimi della società” l’uno contro l’altro. Riflettiamo però quanti cittadini rumeni lavorano nei nostri cantieri edili, quante donne rumeni badano ai nostri anziani? Cosa faremo senza di loro? Perché additarli da criminali??
Il nuovo decreto, poi,contempla Il reato di immigrazione clandestina, che prevede il carcere da sei mesi a quattro anni, vuole dunque questo governo continuare a riempire le patrie galere? Sceglie dunque di dunque creare nuovi lager?
Nel decreto sono inserite norme per rendere più facili le espulsioni, nuovi poteri ai sindaci -- che potranno emettere ordinanze "contigibili e urgenti" consentendo alla polizia locale la repressione di reati urbani,In particolare, il provvedimento mira a combattere l'immigrazione clandestina "ampliando i casi di espulsione su ordine del giudice, in caso di condanna penale e prevedendo analoga misura per i cittadini comunitari", sono previsti, inoltre, la confisca degli appartamenti affittati a stranieri irregolari; stop ai matrimoni di convenienza, con l'ottenimento della cittadinanza solo due anni dopo le nozze; pene fino a tre anni per utilizzo di minori ai fini di accattonaggio, con perdita della patria potestà nel caso si tratti dei genitori.
Per noi questi decreti vogliono impiantare in Italia nuove leggi di stampo xenofobo e razziale.
sono stati varati in quanto "esisteva una delega aperta su ricongiungimenti familiari da parte di extracomunitari, status di rifugiato e libera circolazione dei cittadini comunitari".
Sui ricongiungimenti, il governo prevede maggiori restrizioni, fino all'esame del dna. Quanto alla libera circolazione, ha sottolineato il responsabile leghista dell'Interno, i cittadini comunitari dovranno avere un reddito per sé e le loro famiglie "che non obblighi lo stato a metterli a carico del sistema di protezione sociale".
Inoltre, la residenza non verrà più conferita automaticamente dai comuni -- finora bastava l'autocertificazione -- ma solo dopo accertamenti da parte dei sindaci che verificheranno se ci sono i requisiti economici e non. Laddove questi non sussistano, essa potrà essere negata e questo sarà "uno dei motivi imperativi di ordine pubblico che consentiranno l'allontanamento del cittadino comunitario",
Come Partito riteniamo che le politiche che il Governo Berlusconi sta mettendo in atto sono massimamente securitarie e tendono indubbiamente a continuare ad instillare l apaura del diverso, esse possono essere definite come un coacervo e norme propagandistiche che non risolvono sicuramente niente nulla bensì che accrescono sentimenti di paura e di intolleranza, tra i nostri concittadini. Pensare poi che la “clandestinità” diventi un reato penale, punibile dunque con la reclusione, e i CPT, contro cui il nostro partito si è sempre battuto negli ultimi 10 anni, vengono sostanzialmente trasformati in centri di detenzione, luoghi non luoghi ai limiti dell’umanità diventano ora per noi dei veri e propri ocampi di concentramento.
E’ necessario dunque condurre una forte opposizione sociale che parta dal popolo quello della sinistra diffusa, della sinistra ampia oggi non più rappresentata in Parlamento, non possiamo lasciare in mano questa battaglia di civiltà al partito democratico perché dobbiamo essere memori che la legge Bossi Fini è nata sulla Turco Napolitano ed ora gli ultimi decreti sono esclusivamente l’accentuazione di norme comunque previste in entrambe le leggi. Necessita dunque lavorare alacremente con il terzo settore, con le comunità migranti ma soprattutto con uomini e donne per costruire una nuova e forte opposizione dal baso perché l’Italia non è un paese razzista e xenofobo.

Eleonora

mercoledì 21 maggio 2008

proposta ordine del giorno contro le strette SECURITARIE del governo

Proposta Ordine del Giorno Consiglio Provinciale e o comunale
Premesso che:
Le migrazioni sono un dato storico, permanente e strutturale delle società che nessun proibizionismo, nessuna politica restrittiva e repressiva può cancellare.
Attraverso le migrazioni, con un atteggiamento consapevole dei cambiamenti indotti dalle politiche neo-liberiste e dalla globalizzazione, l’occidente può interrogarsi e ricercare i modi di una società non più basata sulla competizione sfrenata e sulla conseguente emarginazione di chi non ha sufficienti mezzi per consumare, ma anzi non possiede né mezzi di sussistenza né la speranza di un futuro possibile.

Tenuto conto che:
La stessa politica securitaria seguita dagli ultimi governi è stata basata sull’evocazione delle emergenze immigrazione e sicurezza ed ha portato ad una ripartizione delle risorse pubbliche di 3/4 in interventi di polizia e solo un quarto di politiche sociali vere e proprie, aggravando l’impatto sociale del fenomeno.

Il clima di insicurezza, così indirizzato, ha alimentato nel Paese una latente mentalità xenofoba e razzista, la quale ha legittimato il Governo Prodi, a seguito dello stupro e dell’uccisione a Roma di Carla Reggiani, da parte di un cittadino romeno, il 31 ottobre 2007 a deliberare provvedimenti straordinari, denominati Pacchetto Sicurezza, diretti specificamente contro cittadini neo comunitari come i romeni .

Le statistiche fornite dal Dipartimento di PS, presenti all’interno del documento politico, fornito dal Ministero dell’Interno, che accompagna lo stesso Pacchetto, testimoniano che il numero degli omicidi dal 1993 al 2006 è passato da 1065 a 621, altrettanto è successo per quanto riguarda furti e scippi, mentre, sempre dalle stesse fonti, le violenze fisiche commesse dai partner sulle donne sono nella proporzione del 62,45, quelle sessuali del 68, 3%.

Il provvedimento così approvato con una seduta straordinaria del Consiglio dei Ministri ha causato reazioni negative di molti paesi europei, ed in particolare messo in difficoltà i rapporti con la stessa Romania.

Lo stesso decreto, denominato Pacchetto Sicurezza, è stato convertito due volte in decreto legislativo per le reazioni che aveva causato nel Paese, e l’ultimo Decreto legislativo n. 32 del 28 febbraio 2008, “Modifiche e integrazioni al decreto legislativo 6 febbraio 2007, n. 30, recante attuazione della direttiva 2004/38/CE relativa al diritto dei cittadini dell’Unione e loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri” è stato poi approvato solo per la parte riguardante i presunti terroristi.

Ricordato che:

La stessa campagna elettorale è servita solo ad evocare il pericolo sicurezza, senza un’adeguata propaganda a favore dell’integrazione sociale sui territori da parte delle forze che ora sono all’opposizione in Parlamento e nel Paese.

Come promesso durante la campagna elettorale, il governo Berlusconi ha già iniziato ad operare per peggiorare le condizioni di vita delle donne e uomini migranti presenti in Italia, prendendo come metro per colpire la debolezza, preannunciando un’uguale politica verso gli italiani deboli.

Il dubbio rapimento di una bambina napoletana da parte di una rom è stata la scintilla dei gravissimi episodi di Napoli, dove campi rom sono stati dati alle fiamme con la complicità di molti cittadini, ed almeno 400 rom o presunti tali sono stato rastrellati dalla Polizia.

Il ministro dell'Interno Maroni, insieme ad altri colleghi, ha provato già a presentare un nuovo decreto sicurezza che si pone due obbiettivi fondamentali.
Chiedere la revisione in senso restrittivo del Trattato di Schengen per limitare la libera circolazione dei cittadini neocomunitari, in particolare bulgari e rumeni.
Introdurre il reato, con arresto, per "immigrazione clandestina", tramutando ovvero in reato penale quella che è finora una sanzione amministrativa.

La realizzazione di questi due passaggi non è stata possibile ancora una volta perché di fronte alle reazioni razziste istillate nella società, le reazioni popolari ed il timore di una spirale incontrollata hanno fatto fare una mezza marcia indietro sul reato di clandestinità.

L’introduzione di quest’ultimo porterebbe soltanto ad un aumento della clandestinizzazione delle persone, ad una maggiore difficoltà a realizzare progetti positivi di inserimento sociale ed economico, ad una maggiore ricattabilità dei migranti la cui "regolarità" è perennemente sottoposta alla spada di Damocle del contratto di lavoro.
Il risultato, lungi dal garantire città più sicure, porterebbe solo a veder crescere il disagio sociale, a riempire i penitenziari e i centri di permanenza temporanea, a intasare le aule di tribunale, a rendere ancora più insuperabile il distacco fra autoctoni, immigrati inseriti, e immigrati da cacciare. A rimetterci sarebbero i più poveri, quelle e quelli condannati al lavoro nero, quelle e quelli che ancora non hanno trovato una possibilità di inserimento socioeconomico.
Un programma che trova il suo contraltare nella direttiva europea che prossimamente potrebbe essere posta al voto del parlamento europeo e che prevede l'allungamento del periodo di detenzione nei cpt - fino a 18 mesi -, la possibilità di fermare, trattenere ed espellere anche minori non accompagnati, il divieto di reingresso per almeno 5 anni. Contemporaneamente saranno rese disponibili maggiori risorse per il pattugliamento e il contrasto in mare all'ingresso e interverranno ulteriori ostacoli per ottenere il riconoscimento dello status di rifugiato e per avere accesso ai ricongiungimenti familiari.

Questa assemblea impegna ………..

A stigmatizzare e condannare fermamente i pogrom contro i cittadini romeni, bulgari, rom e tutti gli immigrati, e la politica razzista che il governo sta applicando contro soggetti più deboli, prendendo a pretesto fatti parziali e non accertati
Ricorda a questo Governo che il ricorso a provvedimenti parziali e controproducenti come quelli sunnominati, sarebbe ancora più dannosa e contraria alle direttive europee, come più volte viene ricordato al Governo italiano.

Ricorda a questo Governo che questa repressione contro soggetti deboli ed indeboliti, se preannunciasse una uguale politica verso italiani deboli, sarebbe un tragico errore, che dimostrerebbe che non c’è intenzione di governare il vero grave spettro che minaccia il mondo, la fame ed il degrado del pianeta.
A ribadire la fermezza contro qualsiasi criminalità e chi mette a rischio la sicurezza dei cittadini le cui cause non possono essere attribuite all'immigrazione.
A ritenere fondamentale una politica dell'integrazione fondata sulla creazione di forti legami sociali nel territorio tra immigrati e autoctoni ed invitiamo tutti i lavoratori ed i cittadini ad impegnaesi e mobilitarsi contro ogni forma di xenofobia e razzismo.
A proseguire sul territorio la politica in questo senso già portata avanti ed a fornire alle comunità presenti sul territorio ed ai cittadini italiani di nascita gli strumenti per rafforzare le esperienze di integrazione, scolastica, sanitaria, abitativa, lavorativa, per impedire sul nascere anche nel nostro territorio di separatezze, steccati, ghetti.
Ad agire sulle altre amministrazioni provinciali in questa direzione, mettendo in essere politiche che comunichino fra di loro, ed in particolare sollecitare presso la Regione Sardegna la stesura di una legge regionale sull’immigrazione, le cui premesse per altro possono già esistere, ma soprattutto una legge regionale sull’immigrazione che tenga conto delle peculiarità riconosciute dal nostro Statuto e della Costituzione Italiana in materia di autonomia legiferativa.

venerdì 16 maggio 2008

Contro il razzismo

Firma l apetizione al presidente GIORGIO NAPOLITANO
CONTRO OGNI RAZZISMO CONTRO LA PULIZIA ETNICA IN ATTO IN ITALIA
http://www.petitiononline.com/noracist/

Anke gli italiani violentano e violentano proprio le RUMENE

Ragazza romena stupratadentro al call centermentre faceva le pulizieLo stupratore è italiano
Una giovane romena è stata aggredita e stuprata da un 39enne italiano, A. A., che è stato arrestato dagli agenti della mobile. La ragazza, dipendente di una cooperativa di servizi, aveva appena iniziato a fare le pulizie in un call center in zona Vescovio quando è stata aggredita alle spalle da un uomo che, minacciandola con un taglierino, l'ha costretta a subire violenza sessuale. Subito dopo la violenza, la donna ha chiesto soccorso in un bar poco distante dal call center e ha chiamato la polizia. Le indagini, immediatamente avviate dalla Squadra Mobile, hanno consentito di identificare l'aggressore che è risultato essere il convivente della responsabile della cooperativa dove lavora la giovane.Negli ultimi tre anni quasi il 31 per cento delle donne residenti nel Lazio e il 35 per cento nella provincia di Roma ha subito una violenza. Nel 16 per cento dei casi la violenza è di tipo sessuale, nel 18 per cento psicologica e nel sette per cento si tratta di maltrattamenti fisici. Questo lo scenario emerso dalla ricerca "Il fenomeno della violenza sulle donne: un approfondimento sulla situazione del Lazio». Lo studio, finanziato dall'assessorato regionale alle Politiche sociali e dalla presidenza della commissione consiliare Sicurezza e condotto su un campione di 1.100 donne di età compresa tra i 18 e i 70 anni, ha fatto anche uno spaccato della violenze subite: mentre le molestie sessuali vengono agite prevalentemente da estranei (il 57 per cento) in mezzi o luoghi pubblici (47 per cento), i maltrattamenti fisici sono commessi soprattutto da «persone che sono o sono state legate sentimentalmente alla vittima». Per il 34 per cento delle donne, l'aguzzino è il marito o l'attuale fidanzato, per il 18 per cento l'ex partner. Anche nel caso delle violenze psicologiche, l'abuso proviene principalmente da «soggetti appartenenti alla sfera affettiva» (nel 22 per cento dei casi conoscenti, amici o parenti; nel 17 per cento marito o fidanzato). Secondo la ricerca il Lazio «insieme all'Emilia Romagna, ha il primato dei casi di violenza sulle donne» anche se le donne non sempre hanno il coraggio di denunciare. «Siamo stravolte: non assistevamo ad una sequenza di barbarie simili nei confronti delle donne da anni. Lo stupro di oggi (ieri ndr ) a Roma, il tentativo di stupro a Milano (peraltro con la vergognosa indifferenza della gente che assisteva alle urla della ragazza), l'omicidio mostruoso di Niscemi, l'arresto odierno dei due ragazzi accusati di aver violentato in branco una 13enne a Palermo due anni fa. Tutto questo non è da Paese civile». Lo dichiara la presidente di Telefono Rosa, Maria Gabriella Carnieri Moscatelli. «Ci indigniamo per il mostro dell'Austria - continua - ma non riusciamo a fronteggiare la violenza delle nostre mura domestiche e delle nostre città contro le donne, le ragazze, le bambine. In questo quadro allarmante in cui le donne sono costrette a vivere nella paura, non c'è un colpevole straniero, italiano, giovane o vecchio, ricco o povero. I casi sono ormai così diffusi e continui che l'unica cosa che possiamo rilevare è una nuova cultura della sopraffazione fisica dell'uomo sulla donna».

venerdì 28 marzo 2008

Nuovi corsi di italiano L2 per cittadini migranti


www.regione.sardegna.it/regione/assessorati/lavoro clikkare su concorsi e selezioni

martedì 26 febbraio 2008

Cittadini comunitari votano per le amministrative

Romeni, polacchi, bulgari, tedeschi… tutti i cittadini comunitari residenti in Italia, vecchi e nuovi, potranno votare il 13 e del 14 aprile prossimi per eleggere sindaci e consigli di oltre 500 comuni, magari scegliendoli anche tra i loro connazionali. Ai cittadini dell’Unione europea maggiorenni è riconosciuto l’elettorato attivo e passivo alle consultazioni per il rinnovo degli organi comunali e circoscrizionali, così come previsto dal decreto legislativo 197/1996. Per andare alle urne è però importante che si iscrivano a una lista elettorale aggiunta nel comune di residenza. La domanda, indirizzata al sindaco, va presentata entro il 4 marzo prossimo e in alcune città si può inviare anche per posta, per sapere come muoversi basta comunque una telefonata in Comune. Una volta inseriti nella lista, è possibile votare in tutte le successive consultazioni.Il termine del 4 marzo, che è poi il quinto giorno successivo all’affissione dei manifesti con l’indizione dei comizi elettorali, è fissato per legge. In genere però viene tutelato anche il diritto di voto dei ritardatari: a chi presenterà domanda dal 5 in poi, verrà probabilmente rilasciato un attestato valido per votare solo il 13 e il 14 aprile, ma questo non comporterà l’iscrizione permanente nella lista aggiunta. Premesso che le cariche di sindaco e vicesindaco sono riservate agli italiani, qualche incombenza in più tocca a chi aspira a diventare consigliere e, perché no?, a entrare in giunta come assessore. Quando verranno depositate le liste, i candidati comunitari dovranno infatti presentare anche un certificato, rilasciato dalle autorità competenti nel Paese d'origine, che attesti che godono del diritto di eleggibilità.

martedì 5 febbraio 2008

Badantie colf ARRIVANO GLI AUMENTI!!!!!!!!

Colf e badanti: in vigore i nuovi minimi retributivi


Aumentati gli stipendi base per le 8 categorie previste dal contratto collettivo. Ecco le tabelle

Dal primo gennaio scorso gli stipendi base di colf, badanti e babysitter sono stati ritoccati al rialzo.
È l’effetto del nuovo contratto per il lavoro domestico, che ha spalmato gli aumenti in due tranche, tra marzo 2007 e l’inizio di quest’anno.Il contratto inquadra i lavoratori in otto livelli, a seconda delle mansioni che svolgono. La "scala" parte dai collaboratori domestici alle prime armi e arriva a chi, dopo un'adeguata formazione professionale, assiste persone non autosufficienti.Ecco le tabella con i nuovi minimi:


MINIMI RETRIBUTIVI IN VIGORE DAL 1° GENNAIO 2008VALORI IN €

TABELLA A
LAVORATORI CONVIVENTI (valori mensili)
A
557,92

AS
659,36

B
710,08

BS
760,80

C
811,52

CS
862,24

D
1.014,40
+ indennità 150,00
DS
1.065,12
+ indennità 150,00

TABELLA B
LAVORATORI DI CUI ART. 15 - 2° CO. (valori mensili)
B
507,20
.
BS
532,56
.
C
588,35
.

TABELLA C
LAVORATORI NON CONVIVENTI (valori orari)
A
4,06
.
AS
4,77
.
B
5,07
.
BS
5,38
.
C
5,68
.
CS
5,98
.
D
6,90
.
DS
7,20
.

TABELLA D
ASSISTENZA NOTTURNA (valori mensili)

AUTOSUFF.
NON AUTOSUFF.
BS
874,92
.
CS
.
991,58
DS
.
1.224,89

TABELLA E
PRESENZA NOTTURNA (valori mensili)
LIV. UNICO
585,82
.

TABELLA F
INDENNITA' (valori giornalieri)
pranzo e/o colazione
1,666
cena
1,666
alloggio
1,441
totale
4,773

la parola selvaggio

Sentenza della Corte di Cassazione. C'è "l'aggravante della discriminazione razziale" e dunque è perseguibile d’ufficio

Attenzione alle facili offese nei confronti degli immigrati. Dare del 'selvaggio' a un extracomunitario è un reato, con l'aggravante della discriminazione razziale. Da oggi le aggressioni verbali del genere saranno puniti dalla legge. Non solo.
Si fa il processo anche se lo straniero non ha denunciato l'accaduto o se ha ritirato la querela, perché il reato va perseguito d'ufficio.
E' quanto emerge dalla sentenza n. 5302 depositata oggi dalla Corte di Cassazione. Bersaglio dell'ira di una passante è stato un giovane marocchino al quale, per le vie di Fermo, la donna ottantenne aveva detto: "Questi marocchini fanno quello che gli pare...Siete dei selvaggi". La Cassazione ha disposto il processo d'ufficio nei confronti della signora marchigiana, che dopo l’offesa era passata alle mani. Siccome il cittadino extracomunitario aveva ritirato la querela, il giudice di pace di Fermo aveva dichiarato il non luogo a procedere nei confronti dell'anziana Antonietta F. Ma la Procura Generale della Corte d’appello di Ancona ha fatto ricorso in Cassazione, sostenendo che l'ingiuria e le lesioni attuate dall'aggressione della donna erano aggravate dalla "finalità di discriminazione razziale" e pertanto era obbligatorio procedere d'ufficio con il rinvio a giudizio. La V sezione penale della Cassazione ha giudicato "fondato" il punto di vista della Procura generale di Ancona. "Si adombrano gli estremi dell'aggravante della finalità di discriminazione razziale - spiegano i supremi giudici - emergenti dalle connotazioni stesse della condotta descritta nei capi d'accusa". I reati ingiuria e lesioni connotate da razzismo "sono perseguibili d'ufficio e rientrano nella competenza del tribunale". Per questo la Suprema Corte ha annullato senza rinvio la decisione di non luogo a procedere del giudice di pace e ha disposto la trasmissione del fascicolo alla Procura di Fermo "per l'ulteriore corso".

venerdì 1 febbraio 2008

DECRETO FLUSSI STAGIONALI

Si fa tutto via internet, da soli o tramite le associazioni di categoria.
Da oggi – 1 febbraio 2008 - ore 8.00 le imprese in cerca di braccianti, camerieri o altri lavoratori stagionali extracomunitari possono spedire le domande di assunzione per aggiudicarsi uno degli 80mila ingressi messi in palio dal decreto flussi 2008.
Non servono corse contro il tempo.
Secondo le stime delle associazioni di categoria, 80mila lavoratori sono più che sufficienti a soddisfare il fabbisogno espresso dai settori agricolo e turistico-alberghiero, e se pure si sforasse la quota potrebbero essere autorizzati velocemente nuovi ingressi grazie a una procedura semplificata prevista solo per gli stagionali.
Anche stavolta si fa tutto via internet.
Chi non ha tempo o voglia di mettersi al computer può rivolgersi agli sportelli delle associazioni di categoria, abilitate a raccogliere e spedire un numero illimitato di domande e a seguirne l’iter fino all’ingresso del lavoratore in Italia.
Chi vuole fare da solo, deve innanzitutto andare su www.interno.it e precompilare i moduli per la domanda.
Dopodiché deve scaricare il programma “Sportello Unico per l’Immigrazione” , indispensabile per importare i moduli, completare la compilazione sul computer di casa e quindi spedirli.
I lavoratori potranno arrivare da: Serbia, Montenegro, Bosnia, Macedonia, Croazia, India, Pakistan, Bangladesh, Sri Lanka, Ucraina Tunisia, Albania, Marocco, Moldavia ed Egitto. Via libera inoltre, indipendentemente dalla nazionalità, a chi è stato già in Italia regolarmente come stagionale negli ultimi tre anni.

La nostra associazion ha a disposizione alcuni curriculum di lavoratori interessati a venire a lavorare in ITALIA

mercoledì 23 gennaio 2008

Oristano: cerchiamo alloggi per cittadini migranti

2 giovani rumeni , con lavoro e regolari permessi, cercano alloggio : casa in affito o anche camera, economica, ammobiliata (possibilmente) ad Oristano o periferia.
La nostra associazione è disposta a fornir etutte le garanzie del caso

comunicate la disponibilità di alloggi a
gatoobrero@yahoo.it o al 3397916117

martedì 15 gennaio 2008

Solidarietà contro ogni razzismo, condanniamo il vile atto contro la famiglia Beganovic di oristano

L’altra sera ad Oristano il domicilio di una famiglia rom è stata violata da ignoti che nel cuore della notte hanno lanciato una molotov, ovvero una bottiglia incendiaria, il caso ha voluto che la porta dell’abitazione fosse in alluminio, per scarsa maestria, è il caso di dirlo, degli attentatori, non sia successo l’irreparabile.

Condanniamo a nome dell’Associazione El Gato Obrero il vile atto.

Spesso ed in silenzio, forse a causa di paura e di ritorsioni, ad Oristano si susseguono simili atti ed attentati verso i cittadini di origine straniera, noi, vediamo in essi una crescita sempre maggiore della xenofobia e dell’odio verso il diverso. Nella nostra memoria restano vive le scritte xenofobe che sporcavano le mura della città, le svastiche e le croci celtiche che capeggiano ovunque, gli insulti razzisti nelle mura di un noto supermercato cittadino, gli incendi e gli atti intimidatori verso commercianti senegalesi o cinesi, gli insulti e improperi verso i cittadini rom.

Se poi pensiamo che la bottiglia molotov è nella porta di una “ casa” dove abita una famiglia rom composta tra l’altro da alcuni minori.

Non è la prima volt a che proprio li in via Rockfeller ignoti lanciano bottiglie molotov , qualche hanno fa una gesto simile, poi mai scoperto, aveva portato una bimba in ospedale per parecchio tempo.

In via Rockfeller tra un deposito, l’ospedale, la Lavos e la futura nuova struttura di una clinica privata vi sia qualche vecchia casa, quasi un rudere e che all’interno di esse vi vivano circa 35 persone, tutte con regolari documenti, magari anche qualche piccolo cittadino italiano, la famiglia che ha subito l’attentato, l’altra sera, abita in quella sorta di alloggio ormai da qualche anno, da quando il comune aveva pensato bene, dopo lunghe peripezie, di trasferire la famiglia, dall’ex foro boario a quei ruderi di via Rockfeller, attrezzati ora alla bella e meglio dalla famiglia ma pur sempre locali fatiscenti a margine della strada, con fogne malandate, pochissima acqua, impianti elettrici riparati. Grande è lo spirito di adattamento dei Beganovic, ma sicuramente poco è l’impegno che i servizi sociali e le amministrazioni comunali che si sono susseguite negli anni hanno posto per risolvere il problema di un alloggio dignitoso per questo piccolo gruppo di cittadini rom che da anni abita ad Oristano, nella medesima situazione è l’altra famiglia rom che vive giustappunto a fianco ai Beganovic.

Certo probabilmente se anche in questa città venissero fatti dei ragionamenti di tutela e venissero applicate a pieno le leggi regionali probabilmente questi cittadini potrebbero vedere rispettati il loro diritti e poter dormire la notte tranquillamente senza il terrore di poter morire carbonizzati ad opera di ignoti. Ci chiediamo ormai da diversi anni perché Oristano non presenti, o forse non riesce a competere, progettualità in merito alla legge Tiziana ( legge 8 marzo 1989),oppure perché il Comune non dia alle famiglie degli alloggi dignitosi e non ruderi pieni di topi e calcinacci. La risposta mai arriva e se arriva per noi è sempre la stessa ovvero marginalizzare coloro che non si riconoscono come cittadini con medesimi diritti e doveri dei nativi.

E’ opportuno sicuramente denunciare ogni atto di razzismo o presunto tale, anche il più piccolo perché oggi purtroppo rinasce la tendenza alla discriminazione ed essa prende piede sempre più velocemente tra quelle fasce della società più deboli, sicuramente il fenomeno può essere marginato anche se ormai ad Oristano gli atti razzisti e vandalici si susseguono in modo quasi sibilino a segnalare quel disagio sociale tipico di una zona sociale disagiata come può essere Oristano, cittadina cresciuta in fretta coni pregi di un paese ed i disagi di una città.

E’ necessario rendersi conto del continuo aumento della xenofobia e del divulgarsi di essa fra la popolazione è determinato anche e soprattutto dalla mala informazione che aiuta a creare un clima di tensione e di scontro costante, infatti spesso si addita lo straniero come grande criminale e mal si spiega che ogni uomo può commettere un reato, in ogni caso sarebbe comunque opportuno evitare sempre di fomentare odio verso qualsiasi soggetto ed essere umano diverso da noi stessi.

Oristano 15 gennaio 2008

lunedì 14 gennaio 2008

L'associazione El Gato Obrero vi informa di essere a conoscenza di
ragazz* , donne e uomini, lavorator* rumen* disposti e formati pe rlavorare nel settore:
turistico alberghiero
colf
badanti
servizi alla persona e domicialiri
artigianato
edilizia


inoltre l'associazioneè disposta a aiutarvi nelle pratiche del decreto quote stagionali, mettervi in contatto con ragazz*, donne e uomini, disposti a lavorare nell'agricoltura e quanto altro provenienti dai Paesi ammessi al decreto
In merito a cittadini Bulgari e Rumeni


Il 9 gennaio è stata pubblicata la circolare applicativa sul regime transitorio. Confermata la procedura dello scorso anno per l’assunzione di bulgari e romeni varrà per tutto l’anno la procedura già in vigore nel 2007. Nessuna formalità, nei settori liberalizzati, ma richiesta di nulla osta allo Sportello Unico per l’Immigrazione in tutti gli altri casi.ÈIl ministro Amamto ed il Ministro Ferrero hanno divulgato diverse circolari congiute dove “Si conferma quanto già disposto dalle circolari congiunte n.2 del 8 dicembre 2006 e n. 3 del 3 gennaio 2007”.Le assunzioni saranno libere lì dove c’è più bisogno di manodopera straniera. La circolare parla di “settore agricolo e turistico alberghiero; lavoro domestico e di assistenza alla persona; edilizio; metalmeccanico; dirigenziale e altamente qualificato, compresi i casi previsti dall’articolo 27 del T.U. sull’immigrazione e lavoro stagionale”. In tutti gli altri casi, spiegano Amato e Ferrero, “l’assunzione dei lavoratori rumeni e bulgari avviene attraverso la presentazione delle richieste di nulla osta allo Sportello unico per l’Immigrazione – mediante spedizione postale (raccomandata A/R) – utilizzando l’apposita modulistica (mod. sub neocomunitari)”.

Norme su espulsione cittadini comunitari



Il decreto legge 249/2007 disciplina gli allontanamenti per terrorismo o per motivi imperativi di sicurezza pubblica. Il ricorso non sospende l’espulsione
Dal 3di gennaio sono entrate in vigore , le nuove norme sulle espulsione dei cittadini comunitari previste dal decreto legge approvato alla fine dell’anno dal Consiglio dei ministri. Per ordine del Ministro dell’Interno, un cittadino europeo può essere accompagnato alla frontiera, dopo la convalida da parte del tribunale, se c’è motivo di ritenere che la sua permanenza in Italia possa agevolare organizzazioni o attività terroristiche, anche internazionali. È previsto un divieto di reingresso da cinque a dieci anni (chi lo viola rischia 4 anni di reclusione), ma può essere revocato, su richiesta dell’interessato, se sono passati almeno tre anni e sono venute meno le circostanze che hanno portato all’espulsione.L’espulsione è eseguita dalla polizia subito dopo la convalida del tribunale anche per “motivi imperativi di sicurezza pubblica”, ma il divieto di reingresso è a massimo di cinque anni. Colpisce chi con il suo comportamento, rappresenta una “minaccia concreta, effettiva e grave” alla dignità umana, ai diritti fondamentali della persona o all’incolumità pubblica, una valutazione che può tenere conto anche di precedenti penali ben identificati nel testo del decreto. Questa espulsione, viene normalmente ordinata con un atto motivato del prefetto, oppure del ministro dell’Interno se riguarda cittadini europei che sono qui da almeno dieci anni o minorenni e anche in questo caso si può chiedere, dopo almeno tre anni, la revoca del divieto di reingresso. Chi non rispetta il divieto è punito con la reclusione fino a tre anni e nuovamente espulso con accompagnamento alla frontiera. Contro le espulsioni per terrorismo e per motivi imperativi di sicurezza pubblica si può presentare ricorso, nel primo caso al Tar di Roma, nel secondo presso il tribunale della provincia in cui è stato adottato, anche tramite le rappresentanze consolari italiane. La presentazione del ricorso non sospende però l’esecuzione del provvedimento

Per ulteriori informazioni sul decreto o in caso di assistenza potete contattarci

domenica 13 gennaio 2008

Oristano:

Ragazza Rumena, 23 anni, cerca lavoro come:
cameriera, colf, badante, pulizia locali e case, babysitting, assistenza diurna o notturna anziani.
Esperienza comprovata.
Perfetta conoscenza della lingua italiana parlata e scritta
Disponibilità immediata

contattare mail o telefono associazione El Gato Obrero