lunedì 7 luglio 2008

azione urgente di solidarietà per i rom di terralba

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare". B.Brecht

In tutta Italia, giorno dopo giorno, i diritti umani e civili del popolo rom vengono violati dai nostri amministratori. Un popolo, quello dei Rom, tutelato sulla carta anche in Sardegna con leggi regionali ad hoc che "danno diritti" ai "nomadi" per "preservare la loro cultura", ma ciò poi non è praticato dai fatti, o quando si tenta di praticarlo i soldi stanziati dall’assemblea regionale non bastano mai.
Nella realtà quotidiana, la pacifica vita del popolo rom, viene disturbata da raid autorizzati con ordinanze di sgombero immediato dove le loro abitazioni vengono distrutte, i beni frantumati, e le persone vengono lasciate sulla strada, ma soprattutto vengono puniti i più piccoli delle comunità, bambini e bambine che già vivono un difficile contesto di inclusione sociale.
A volte ci capita di legger e notizie di sgombero nelle più svariate parti d’Italia, rimaniamo immobili, quasi siamo certi che qui, nella nostra terra, questo non potrebbe mai accadere. Invece accade... Qualche giorno fa, è stato sgombrato e raso al suolo un insediamento rom che sorgeva ai margini di Terralba ,ed ora la piccola comunità, con 28 minori, è profuga per forza, o meglio lo sarebbe se non esistesse don Giovanni Usai e la comunità il Samaritano.
L’apporto dato da Don Giovanni Usai che gli ospita nei terreni della comunità da lui gestita è sicuramente immenso e prezioso, accogliere e dare nuove certezze in particolare ai minori ha un grandissimo valore umano e sociale, dovrebbe essere l’esempio da seguire per tutti noi.
Molti membri e militanti della nostra associazione si battono da anni, per il rispetto e la tutela di questo popolo e soprattutto per i diritti dei piccoli rom sempre oltremodo violati.
Noi che abbiamo camminato con loro, che abbiamo pianto e festeggiato, sentiamo un profondo disagio quando leggiamo il batage politico sulla nostra stampa regionale, e, come tutt* quell* che da sempre si occupano di esseri umani in difficoltà leggere quotidianamente sulla stampa di amministratori e politici pro o contro ROM, come se non si trattasse di essere umani con i loro corpi, i loro sorrisi, le loro gioie, i loro amori e i loro dolori ci fa male. Non basta e non serve dire IO SONO UNO ZINGARO, IO SONO UN IRREGOLARE come te, non è utile, non risolve il problema, continua purtroppo a fomentare un’ulteriore bagarre, ora più che mai serve ora più che mai la SOLIDARIETA' CONCRETA.Per ora le famiglie rom, e per i loro bimbi, in età scolastica sono ben ospitati presso la comunità il SAMARITANO, serve tutto, ma soprattutto servono azioni concrete, come ci ha confermato lo stesso don Giovanni USAI, da lui in prima persona sono stati accolti umanamente, alloggiano in tende fornite dalla protezione civile, hanno acqua luce e quel chee serve per TIRARE A CAMPARE..
Però non basta, non basta perchè lo sgombero del loro campo li ha lasciati inermi senza nulla.Ora è giunto il momento di dare una concreta mano di aiuto, perchè questo è quello che vi chiedono ed è quello che ci siamo resi conto che serve.Soltanto Don Giovanni e i suoi amici non possono bastare e noi ci troviamo in DOVERE, n DOVERE UMANO, di chiedere aiuto a tutta la popolazione sensibile a questo problema. Servono con urgenza BENI ALIMENTARI (pasta, sugo, zucchero, caffe....) ABITI e BIANCHERIA INTIMA, Giocattoli per i bimbi, MEDICINE di primo soccorso, antifiammatori, antistaminici e altro (forniamo la lista a chi la dovesse richiede) - chiediamo ai medici della provincia di Oristano e anche oltre di aiutarci nella raccolta-
Necessita tutto il vostro aiuto, anche se non potete materialmente economico, la nostra associazione come sempre fatto fin ora pubblicherà tutto online, per questo mettiamo a disposizione il nostro conto corrente postale n 83660159 intestato all'associazione EL GATO OBRERO o IBAN IT75 L076 0117 4000 0008 3660 159 bonifici o conto paypal gatoobrero@yahoo.it con causale "per i bimbi rom di Terralba”
E' necessario fare un'azione concreta, un gesto di solidarietà umana per ridare fiducia a chi oggi è sotto accusa proprio come se vi fosse in atto una pulizia etnica. Quello che sta succedendo in questo territorio oramai è diventato ridicolo.Prima un sindaco rade al suolo un campo per altro ben sistemato, poi un altro emana un'ordinanza di sgombero immediato, e l'emana non nei confronti dei Rom ma intima Don Giovanni. A noi sorge il dubbio che si preferisce vedere le kampine dei rom parcheggiate lungo le strade provinciali del nostro territorio. Non è più dignitoso e più sicuro per loro stessi e per i bimbi stare comunque, si accampati, ma accampati in un luogo sicuro e protetto???Noi siamo e sosteniamo Don Giovanni ma sopratutto stiamo dalla parte dei Rom, nostri fratelli.
In questi giorni i nostri tanti amici portano avanti una raccolta di beni necessari e, saremmo come associazione in piazza ad Oristano per raccogliere il vostro contributo, comunicheremo al più breve ore e luoghi, ma nel frattempo restiamo a disposizione sulla nostra utenza 3397916117 o su mail gatoobrero@yahoo.it affinchè tutt* i cittadini che volessero contribuire con un gesto solidale possano farlo liberamente ed al piu presto.

domenica 6 luglio 2008

Aiutiamo i Rom di Terralba. Solidarietà concreta

Per i ROM -ke erano di Terralba-ora di Arborea-in realtà ospiti di Don Giovanni serve SOLIDARIETA' CONCRETA
Car* amici,
siamo stati a trovare gli amici ROM oggetto soggetto di una tragica bagarre politic a sulla nostra stampa regionale...
A quell* come noi che da sempre si occupano di esseri umani in difficoltàleggere quotidianamente sulla stampa amministratori e politici regionali pro o contro ROM, come se non si trattasse di essere umani con i loro corpi, i loro sorrisi, le loro gioie, i loro amori e i loro dolori ci fa davvero male. non BAsta dire IO SONO UNO ZINGARO, IO SONO UN IRREGOLARE come te, serve ora più che mai la SOLIDARIETA' CONCRETA.
Per ora le famiglie rom, di cui 28 minori in età scolastica sono ben ospitati presso la comunità il SAMARITANO, dell'oramai noti Giovanni USAI, li sono stati accolti umanamente, alloggiano in tende fornite dala protezione civile, hanno acqua luce e quel ke serve per TIRARE A CAMPARE...
Però non basta, nonbasta perchè lo sgombero del loro campo li ha lasciati inermi senza nulla.
Ora è giunto il momento di dare una concreta mano di aiuto, perchè questo è quello che vi chiedono ed è quello che ci siamo resi conto che serve.
Soltano Don Giovanni e i suoi amici non possono bastare e noi ci troviamo in DOVERE, un DOVERE UMANO, di chiedervi un aiuto.
SERVONO:
MEDICINE di primo soccorso, antifiammatori, antistaminici e altro, forniamo la lista a chi ce la richiede, sopratutto serve protezione per zanzare ed insetti - chiediamo ai medici della provincia di Oristano e anche oltre di aiutarci nella raccolta-

BENI ALIMENTARI (pasta, sugo, zucchero, caffe....)

ABITI e BIANCHERIA INTIMA

Giocattoli per i bimbi

Ci serv eil vostro aiuto, anche se non potete materialmente economico, la nostra associazione come sempre fatto fin ora pubblicherà tutto online, per questo mettiamo a disposizione il nostro conto corrente postale n 83660159 intestato all'associaiozne EL GATO OBRERO o IBAN IT75 L076 0117 4000 0008 3660 159 bonifici o conto paypal gatoobrero@yahoo.it con causale "per i bimbi rom"

E' necessario fare un'azione concreta, un gesto di solidarietà umana per ridare fiducia a chi oggi è sotto accusa proprio come se vi fosse in atto una pulizia etnica.

Quello che sta succedendo in questo territorio oramai è diventato ridicolo.
Prima un sindaco rade al suolo un campo per altro ben sistemato, poi un altro emana un'ordinanza di sgombero immediato, e l'emana non nei confronti dei Rom ma intima Don Giovanni di mandare immediatamente via i Rom.

Forse si preferisc e vedere le kampine dei rom parcheggiate lungo le strade provinciali del nostro territorio??? Non è piu dignitoso e più sicuro pe rloro stessi e per i bimbi stare comunuqe, si accampati, ma accampati in un luogo sicuro e protetto???

Noi siamo e sosteniamo Don Giovanni ma sopratutto stiamo dalla parte dei Rom, nostri fratelli.

Riflettete poi su questa parole

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare". B.Brecht

COME SEMPRE RIMANIAMO A DISPOSIZIONE SUL 3397916117 Eleonora mandatemi sms o scrivete mail al gatoobrero@yahoo.it

Pubblicato da El Gato Obrero a domenica, luglio 06, 2008 0

mercoledì 2 luglio 2008

Sgomberati i Rom di Terralba, grave violazione dei diritti umani

Il 1 di luglio la Giunta regionale approva lo stanziamento di 500mila euro per interventi di inclusione sociale in base alla legge 9 del 9 marzo 88 , nota legge Tiziana, a favore dei rom ospitati in campi comunali, aggiungendo tale somma al mezzo milione di euro che il Consiglio regionale ha inserito nella Finanziaria 2008, finalizzato al risanamento dei campi sosta presenti nella regione, mentre Giampietro Pili, sindaco del comune di Terralba, e, consigliere provinciale eletto nelle file dell’UDS, è riuscito finalmente a far sgombrare e distruggere un paio di baracchine di cittadini Rom, situate in un terreno privato, di proprietà degli stessi, in agro del comune di Terralba.
Dopo una battaglia giornalistica durata certamente più di un anno, il caso è diventato oramai di diffusione nazionale. La scorsa settimana, a tutta pagina, le testate locali e non, pubblicavano interviste al sindaco “minacciato di morte” dai Rom.
L’escalation si è avuta in questi giorni quando, oltre a leggere le più svariate notizie sulla pericolosità degli zingari residenti a Terralba, si è assistito attoniti a dichiarazioni e articoli che solo in un clima di razzismo plateale, come quello che vige ora in Italia, si poteva verificare.
Alle 6 famiglie Rom, oltre che allo sporcare, all’inquinare, al rendere incoltivabili i terreni prospicienti il campo, sarebbe sicuramente imputabile un grave problema di pubblica sicurezza che imperverserebbe su Terralba.
A noi pare assurdo che un primo cittadino possa fare simili affermazioni, come altrettanto troviamo irreale sapere che il signor Pili non si sia minimamente interessato a risolvere il caso in altri modi, un simile trattamento discriminatorio ci ricorda bandi medievali contro i rom.
Se è vero come pare che i cittadini Rom vivessero in situazioni igienico sanitarie al limite, e sia stato ottemperato il decreto di sgombero, ci pare assurdo che il primo cittadino non si sia massimamente operato per dare ai rom una differente soluzione abitativa, come per altro prevedono le leggi vigenti.
E’ chiaro che il signor Pili poco ha fatto, anzi oseremo dire non ha fatto niente altro se non fomentare ed incitare al razzismo, allarmando la popolazione di Terralba e di tutta la provincia.
A pochi chilometri da Terralba, in comune di S.N.Arcidano sorge un altro campo rom, uno dei primi campi sosta sardi, li da sempre le politiche comunali di amministrazioni di centrosinistra e centrodestra hanno dimostrato lungimiranza e volontà di inclusione, infatti il campo rom è operativo e funzionante, anzi annualmente il comune ottiene fondi utilizzabili per creare ulteriori infrastrutture ma soprattutto riesce a portare avanti progetti di inclusione sociale. La comunità Arcidanese deve alla presenza di numerosi minori rom il permanere in loco della scuola materna statale e scuole elementari.
Ci pare impossibile che il signor Pili ed il suo staff non sappiano dell’esistenza della legge Tiziana e degli altri finanziamenti pubblici che risolvono in modo dignitoso una problematica quasi inesistente, dato l’esiguo numero di cittadini rom ( 60 su una popolazione residente di 10mila cittadini italiani), in questa azione di ignoranza amministrativa notiamo una ferma volontà politica: reprimere il diverso.
Infatti noi che quotidianamente leggiamo la stampa non dimentichiamo l’immediata richiesta di Pili al governo nazionale al varo dei nuovissimi decreti sicurezza.
Riteniamo che le politiche agite da Pili siano errate e di chiara matrice xenofoba, infatti invece di portare sconquasso tra la cittadinanza , un buon amministratore dovrebbe tutelare tutti i cittadini, ma soprattutto dovrebbe essere attento alle possibilità di finanziamento che da l’amministrazione regionale. Un’amministrazione comunale ora come ora ha sempre necessità di fondi, soprattutto per le politiche sociali e, a nostro vedere, nessuna occasione migliore poteva essere quella sfruttare i finanziamenti previsti per tutti quei comuni che ospitano i rom. Perché con i fondi previsti per legge oltre che dare una sistemazione dignitosa ai cittadini rom si possono impiantare progetti di inclusione finalizzati alla risoluzione di problematiche conflittuali che potrebbero sorgere ma soprattutto educare al reciproco rispetto delle diversità di tutti i cittadini.
Certamente se il sindaco di Terralba è per noi colpevole di un gravissimo atto di discriminazione, non meno lo è il sindaco di Marrubiu, anch’egli sicuramente poco ospitale e con una scarsissima conoscenza delle norme di tutela dell’etnia Rom.
Si parla di stabili Ersat concessi, dopo una mediazione tra gli assessori regionali competenti ed in particolare con l’interesse dell’ assessore alla Sanità, ma il sindaco non vuole ospitare i Rom perché pare non vi siano disponibilità abitative neanche per i cittadini di Marrubiu, anche qui non si tiene conto delle leggi vigenti ma soprattutto si getta per aria la possibilità di finanziamenti regionali che potrebbero in ogni modo essere utili ad un paese come Marrubiu dove sicuramente l’inclusione sociale non è delle migliori, tanti altri sindaci interpellati hanno “ovviamente” respinto i Rom, in solidarietà con il sindaco di lavoro.
Diversamente accorso ed attento alle tematiche ci è sembrato il Prefetto, dottor Tuveri, che in ogni modo ha lavorato per cercare soluzioni.
E’ per noi grave sia l’atteggiamento e le dichiarazioni di Pili ma soprattutto il suo agire, incurante della presenza di anziani e minori, incitante l’odio razziale e la discriminazione, ricco di teorie confuse su fantomatici odio etnici e guerre tra bande di rom.
Non riusciamo a capire perché il sindaco abbia avuto questo interesse a creare un caso nazionale mentre la Sardegna si è sempre distinta per la grande civiltà nel promulgare leggi a favore dei cittadini migranti e soprattutto delle minoranze Rom.
Ebbene finalmente si è scatenato il caso Terralba, tutti i giornali ne parlano, i Rom di Terralba assurgono ad essere i più temibili d’Italia, i piu delinquenti, si leggeva di risse fra serbi e rom, quali serbi e quali rom chiediamo noi, non ci sembra proprio di conoscere cittadini serbi, probabilmente qualcuno che poco conosce le differenze culturali delle etnie rom addita come serbi tutti i rom di religione ortodossa.
Non riusciamo a capacitarci delle motivazioni che hanno spinto il sindaco Pili a creare questo caso, non riusciamo a capacitarci perché poco si sia fatto per integrare questi cittadini.
Si è parlato dell’alto grado di rom con precedenti penali che avessero scelto come dimora Terralba, si parla di tante problemi inesistenti.
Non possiamo però rimanere a guardare, non possiamo continuare a vedere simili atti, uno dei più grandi sgomberi della Sardegna, ma soprattutto non può rimanere impunito un sindaco che allontana del proprio comune minori che comunque fino al compimento del diciottesimo anno di età hanno i medesimi diritti dei minori italiani, incurante di ogni possibile disagio ulteriore di questi giovani cittadini.
Per questi e tanti altri motivi, il nostro partito, alcune associazioni, intendono far intervenire direttamente la Comunità Europea, ma anche e soprattutto denunciare la grave violazione compiuta dal sindaco di Terralba alla Corte di Strasburgo, affinché ad ogni cittadino sia riconosciuta pari dignità ma soprattutto affinché nessun Sindaco abbia l’onere ed il diritto di intraprender e battaglie etniche e xenofobe.

Eleonora Casula
PRC SE della Sardegna
Segreteria regionale
Area Diritti ed immigrazione

martedì 1 luglio 2008

FInanziamento per i campi Rom

CAGLIARI, 1° LUGLIO 2008 - La Giunta regionale ha approvato oggi lo stanziamento di 500mila euro per interventi di inclusione sociale a favore dei nomadi ospitati in campi comunali. La somma va ad aggiungersi al mezzo milione di euro che il Consiglio regionale ha inserito nella Finanziaria 2008, e finalizzato al risanamento dei campi sosta presenti nella regione.

L'assessore Dirindin ha fatto il punto sugli interventi attivati nel corso di questi quattro anni: undici campi sosta attrezzati e dislocati Comuni di Alghero, Cagliari, Carbonia, Ghilarza (non più attivo), Monserrato, Nuoro, Olbia, Portotorres, San Nicolò D'Arcidano, Sassari e Selargius; azioni per favorire l'inserimento dei nomadi nella comunità locale, la scolarizzazione dei minori, l'alfabetizzazione degli adulti, il contrasto di ogni abuso e illegalità, interventi di mediazione culturale e di valorizzazione del volontariato.

"Lo scorso anno – ha ricordato l'assessore – abbiamo posto regole precise per la realizzazione dei campi sosta e per l'utilizzo dei beni collettivi: i campi dovranno essere suddivisi in piazzuole (in linea di massima non più di 20), fornite di allaccio acqua ed energia elettrica indipendente, ciascuna delle quali dovrà accogliere uno o più nuclei familiari (tendenzialmente non più di tre) sulla base delle scelte espresse autonomamente dalle stesse famiglie e nel rispetto delle etnie presenti; l'autorizzazione all'utilizzo di una piazzola è concessa sulla base di un atto di impegno che preveda il pagamento di un canone mensile, anche simbolico e comunque rapportato alle capacità economiche di questa popolazione. L'autorizzazione è concessa alla famiglia nomade per la durata massima di due anni ed è rinnovabile tenuto conto del rispetto degli impegni assunti".

Nel valutare le richieste di finanziamento arrivate dai Comuni, la Giunta ha ritenuto necessario tener conto delle attività svolte con le risorse già assegnate e di eventuali residui ancora disponibili provenienti da finanziamenti regionali di anni precedenti. Tenuto conto della numerosità della popolazione nomade presente e dell'entità delle spese ritenute ammissibili, i 500mila euro destinati al risanamento dei campo sosta sono stati così suddivisi: 100.000 euro al Comune di Nuoro per lavori di manutenzione straordinaria e primo completamento dell'area attrezzata; 200.000 euro al Comune di Selargius per l'avvio dei lavori di ristrutturazione del campo esistente; 50.000 euro al Comune di Porto Torres per opere di manutenzione, quali illuminazione esterna e completamento impianto antincendio ; 150.000 euro al Comune di Olbia per l'avvio dei lavori di realizzazione di un nuovo campo sosta.

Per quanto riguarda il campo sosta di Cagliari, per il quale il Comune ha presentato richiesta di finanziamento, l'assessorato regionale ha concordato con l'assessorato delle Politiche Sociali di Cagliari l'avvio dei lavori di bonifica del campo esistente con l'utilizzo di parte delle somme assegnate e la predisposizione di un nuovo progetto per la realizzazione di un campo sosta e transito coerente con gli indirizzi e la normativa regionale, che sarà oggetto di successive valutazioni.

Gli ulteriori 500mila euro sono stati destinati alle amministrazioni comunali di Olbia, Porto Torres, Nuoro e Selargius come contributo per la copertura dei costi dei gestione dei campi sosta e il finanziamento di attività di inclusione sociale della popolazione nomade, quali l'inserimento scolastico e il sostegno extrascolastico dei minori, la prevenzione e contrasto dell'accattonaggio dei minori nomadi, la promozione di attività formative e di alfabetizzazione della popolazione adulta.