mercoledì 23 gennaio 2008

Oristano: cerchiamo alloggi per cittadini migranti

2 giovani rumeni , con lavoro e regolari permessi, cercano alloggio : casa in affito o anche camera, economica, ammobiliata (possibilmente) ad Oristano o periferia.
La nostra associazione è disposta a fornir etutte le garanzie del caso

comunicate la disponibilità di alloggi a
gatoobrero@yahoo.it o al 3397916117

martedì 15 gennaio 2008

Solidarietà contro ogni razzismo, condanniamo il vile atto contro la famiglia Beganovic di oristano

L’altra sera ad Oristano il domicilio di una famiglia rom è stata violata da ignoti che nel cuore della notte hanno lanciato una molotov, ovvero una bottiglia incendiaria, il caso ha voluto che la porta dell’abitazione fosse in alluminio, per scarsa maestria, è il caso di dirlo, degli attentatori, non sia successo l’irreparabile.

Condanniamo a nome dell’Associazione El Gato Obrero il vile atto.

Spesso ed in silenzio, forse a causa di paura e di ritorsioni, ad Oristano si susseguono simili atti ed attentati verso i cittadini di origine straniera, noi, vediamo in essi una crescita sempre maggiore della xenofobia e dell’odio verso il diverso. Nella nostra memoria restano vive le scritte xenofobe che sporcavano le mura della città, le svastiche e le croci celtiche che capeggiano ovunque, gli insulti razzisti nelle mura di un noto supermercato cittadino, gli incendi e gli atti intimidatori verso commercianti senegalesi o cinesi, gli insulti e improperi verso i cittadini rom.

Se poi pensiamo che la bottiglia molotov è nella porta di una “ casa” dove abita una famiglia rom composta tra l’altro da alcuni minori.

Non è la prima volt a che proprio li in via Rockfeller ignoti lanciano bottiglie molotov , qualche hanno fa una gesto simile, poi mai scoperto, aveva portato una bimba in ospedale per parecchio tempo.

In via Rockfeller tra un deposito, l’ospedale, la Lavos e la futura nuova struttura di una clinica privata vi sia qualche vecchia casa, quasi un rudere e che all’interno di esse vi vivano circa 35 persone, tutte con regolari documenti, magari anche qualche piccolo cittadino italiano, la famiglia che ha subito l’attentato, l’altra sera, abita in quella sorta di alloggio ormai da qualche anno, da quando il comune aveva pensato bene, dopo lunghe peripezie, di trasferire la famiglia, dall’ex foro boario a quei ruderi di via Rockfeller, attrezzati ora alla bella e meglio dalla famiglia ma pur sempre locali fatiscenti a margine della strada, con fogne malandate, pochissima acqua, impianti elettrici riparati. Grande è lo spirito di adattamento dei Beganovic, ma sicuramente poco è l’impegno che i servizi sociali e le amministrazioni comunali che si sono susseguite negli anni hanno posto per risolvere il problema di un alloggio dignitoso per questo piccolo gruppo di cittadini rom che da anni abita ad Oristano, nella medesima situazione è l’altra famiglia rom che vive giustappunto a fianco ai Beganovic.

Certo probabilmente se anche in questa città venissero fatti dei ragionamenti di tutela e venissero applicate a pieno le leggi regionali probabilmente questi cittadini potrebbero vedere rispettati il loro diritti e poter dormire la notte tranquillamente senza il terrore di poter morire carbonizzati ad opera di ignoti. Ci chiediamo ormai da diversi anni perché Oristano non presenti, o forse non riesce a competere, progettualità in merito alla legge Tiziana ( legge 8 marzo 1989),oppure perché il Comune non dia alle famiglie degli alloggi dignitosi e non ruderi pieni di topi e calcinacci. La risposta mai arriva e se arriva per noi è sempre la stessa ovvero marginalizzare coloro che non si riconoscono come cittadini con medesimi diritti e doveri dei nativi.

E’ opportuno sicuramente denunciare ogni atto di razzismo o presunto tale, anche il più piccolo perché oggi purtroppo rinasce la tendenza alla discriminazione ed essa prende piede sempre più velocemente tra quelle fasce della società più deboli, sicuramente il fenomeno può essere marginato anche se ormai ad Oristano gli atti razzisti e vandalici si susseguono in modo quasi sibilino a segnalare quel disagio sociale tipico di una zona sociale disagiata come può essere Oristano, cittadina cresciuta in fretta coni pregi di un paese ed i disagi di una città.

E’ necessario rendersi conto del continuo aumento della xenofobia e del divulgarsi di essa fra la popolazione è determinato anche e soprattutto dalla mala informazione che aiuta a creare un clima di tensione e di scontro costante, infatti spesso si addita lo straniero come grande criminale e mal si spiega che ogni uomo può commettere un reato, in ogni caso sarebbe comunque opportuno evitare sempre di fomentare odio verso qualsiasi soggetto ed essere umano diverso da noi stessi.

Oristano 15 gennaio 2008

lunedì 14 gennaio 2008

L'associazione El Gato Obrero vi informa di essere a conoscenza di
ragazz* , donne e uomini, lavorator* rumen* disposti e formati pe rlavorare nel settore:
turistico alberghiero
colf
badanti
servizi alla persona e domicialiri
artigianato
edilizia


inoltre l'associazioneè disposta a aiutarvi nelle pratiche del decreto quote stagionali, mettervi in contatto con ragazz*, donne e uomini, disposti a lavorare nell'agricoltura e quanto altro provenienti dai Paesi ammessi al decreto
In merito a cittadini Bulgari e Rumeni


Il 9 gennaio è stata pubblicata la circolare applicativa sul regime transitorio. Confermata la procedura dello scorso anno per l’assunzione di bulgari e romeni varrà per tutto l’anno la procedura già in vigore nel 2007. Nessuna formalità, nei settori liberalizzati, ma richiesta di nulla osta allo Sportello Unico per l’Immigrazione in tutti gli altri casi.ÈIl ministro Amamto ed il Ministro Ferrero hanno divulgato diverse circolari congiute dove “Si conferma quanto già disposto dalle circolari congiunte n.2 del 8 dicembre 2006 e n. 3 del 3 gennaio 2007”.Le assunzioni saranno libere lì dove c’è più bisogno di manodopera straniera. La circolare parla di “settore agricolo e turistico alberghiero; lavoro domestico e di assistenza alla persona; edilizio; metalmeccanico; dirigenziale e altamente qualificato, compresi i casi previsti dall’articolo 27 del T.U. sull’immigrazione e lavoro stagionale”. In tutti gli altri casi, spiegano Amato e Ferrero, “l’assunzione dei lavoratori rumeni e bulgari avviene attraverso la presentazione delle richieste di nulla osta allo Sportello unico per l’Immigrazione – mediante spedizione postale (raccomandata A/R) – utilizzando l’apposita modulistica (mod. sub neocomunitari)”.

Norme su espulsione cittadini comunitari



Il decreto legge 249/2007 disciplina gli allontanamenti per terrorismo o per motivi imperativi di sicurezza pubblica. Il ricorso non sospende l’espulsione
Dal 3di gennaio sono entrate in vigore , le nuove norme sulle espulsione dei cittadini comunitari previste dal decreto legge approvato alla fine dell’anno dal Consiglio dei ministri. Per ordine del Ministro dell’Interno, un cittadino europeo può essere accompagnato alla frontiera, dopo la convalida da parte del tribunale, se c’è motivo di ritenere che la sua permanenza in Italia possa agevolare organizzazioni o attività terroristiche, anche internazionali. È previsto un divieto di reingresso da cinque a dieci anni (chi lo viola rischia 4 anni di reclusione), ma può essere revocato, su richiesta dell’interessato, se sono passati almeno tre anni e sono venute meno le circostanze che hanno portato all’espulsione.L’espulsione è eseguita dalla polizia subito dopo la convalida del tribunale anche per “motivi imperativi di sicurezza pubblica”, ma il divieto di reingresso è a massimo di cinque anni. Colpisce chi con il suo comportamento, rappresenta una “minaccia concreta, effettiva e grave” alla dignità umana, ai diritti fondamentali della persona o all’incolumità pubblica, una valutazione che può tenere conto anche di precedenti penali ben identificati nel testo del decreto. Questa espulsione, viene normalmente ordinata con un atto motivato del prefetto, oppure del ministro dell’Interno se riguarda cittadini europei che sono qui da almeno dieci anni o minorenni e anche in questo caso si può chiedere, dopo almeno tre anni, la revoca del divieto di reingresso. Chi non rispetta il divieto è punito con la reclusione fino a tre anni e nuovamente espulso con accompagnamento alla frontiera. Contro le espulsioni per terrorismo e per motivi imperativi di sicurezza pubblica si può presentare ricorso, nel primo caso al Tar di Roma, nel secondo presso il tribunale della provincia in cui è stato adottato, anche tramite le rappresentanze consolari italiane. La presentazione del ricorso non sospende però l’esecuzione del provvedimento

Per ulteriori informazioni sul decreto o in caso di assistenza potete contattarci

domenica 13 gennaio 2008

Oristano:

Ragazza Rumena, 23 anni, cerca lavoro come:
cameriera, colf, badante, pulizia locali e case, babysitting, assistenza diurna o notturna anziani.
Esperienza comprovata.
Perfetta conoscenza della lingua italiana parlata e scritta
Disponibilità immediata

contattare mail o telefono associazione El Gato Obrero