mercoledì 11 febbraio 2009

sabato 7 febbraio 2009

....lo sfruttamento nei cantieri edili della provincia di or

Dalla Siria la tratta dei clandestini
Irregolarità nei cantieri, denunciato anche Dorascenzi
Sabato 07 febbraio 2009
Gli immigrati vivevano all'interno di case-lager e chi protestava era rispedito in patria. Avevano permessi di soggiorno contraffatti. Tra i denunciati Guido Dorascenzi. Che si difende: all'oscuro di tutto.
Vedi le fotoVedi le altre fotoVedi le altre fotoIclandestini arrivavano dalla Siria, alcuni anche dall'Egitto: giovani, forti e disposti a lavorare senza storie. In cambio di uno stipendio da fame. Vivevano all'interno di case-lager e chi protestava veniva subito rispedito in patria. Arrivavano nell'Oristanese col permesso di soggiorno contraffatto, procurato dalla stessa banda organizzava i viaggi e li piazzava nei cantieri. L'indagine dei carabinieri si è conclusa con gli arresti tra Oristano, Olbia, Milano, Roma, Imperia e Varese. Numerosi anche i denunciati, tra i quali l'imprenditore oristanese Guido Dorascenzi (titolare dell'impresa che ha realizzato un complesso alberghiero nella pineta di Is Arenas), 61 anni, già presidente regionale di Confindustria, accusato di favoreggiamento della permanenza di clandestini sul territorio nazionale. Dorascenzi, riferisce l'agenzia Agi, si è sempre difeso, sostenendo di essere all'oscuro delle presunte irregolarità addebitategli per l'impiego di manodopera straniera da parte di imprenditori esterni, ai quali aveva affidato dei lavori.
GLI ARRESTI L'operazione, secondo la ricostruzione dei carabinieri, era gestita da due società: la Piramidi costruzioni con sede legale a La Maddalena e la Costa Smeralda Dubai costruzioni, sorta successivamente a Olbia. Ai vertici delle imprese (che promuovevano la loro attività anche su internet) c'erano sei immigrati che si preoccupavano di reclutare i clandestini. Tutti sono stati arresti dai carabinieri del Reparto operativo del comando provinciale, con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento e allo sfruttamento dell'immigrazione clandestina, alla contraffazione di documenti, la sostituzione di persona e la ricettazione. In cella Matar Elmor, siriano di 38 anni; Ahmad El Nasif, anche lui siriano di 27 anni; Tarek Mohamed Mousa, egiziano di 30 anni; Aaziz Aderouj, marocchino ventisettenne; Adriana Pompeo, brasiliana di 29 anni, e Nayef Khallouf di 33 anni. I militari hanno anche arrestato altri due siriani che non avevano rispettato l'ordine di abbandonare il territorio italiano e denunciato una quindicina di persone. 
IL TRAFFICO A Milano venivano scelti gli immigrati più adatti per il lavoro sulle impalcature: a ognuno veniva consegnato un permesso di soggiorno falsificato e tutti venivano trasferiti nell'Oristanese. A Torre del pozzo, Nurachi e negli altri paesi della provincia erano stati allestiti gli alloggi. «Oltre a essere costretti a lavorare in cambio di uno stipendio bassissimo, gli immigrati doveva anche pagare l'affitto delle case», aggiunge il comandante del Reparto operativo, Andrea Matteuzzi. «In più tutti i lavoratori dovevano pagare il viaggio fino all'Italia: non meno di 4 mila euro». Le perquisizioni hanno portato al recupero di centinaia di documenti falsificati, pronti per essere consegnati ai clandestini che sarebbero arrivati in Italia nelle prossime settimane.

trafficanti di permessi di soggiorno beccati ad oristano

Traffico di clandestini: tutti in cella
Arrestata una banda che falsificava permessi di soggiorno
Venerdì 06 febbraio 2009
Importante operazione dei carabinieri di Oristano che hanno sgominato un'organizzazione che operava tra la provincia e la Gallura. Rintracciati nei cantieri edili numerosi immigrati irregolari.

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L 'inchiesta è partita quasi un anno fa dall'Oristanese ed è arrivata fino alla Costa Smeralda. Ieri sono scattati gli arresti: alcuni a Oristano, altri in Gallura e uno in un'altra regione. Per scoprire una vasta organizzazione che faceva arrivare in Sardegna immigrati clandestini da far lavorare nei cantieri edili, i carabinieri del Reparto operativo del comando provinciale di Oristano hanno seguito a lungo gli spostamenti di decine e decine di stranieri (egiziani, siriani a magrebini) e alla fine hanno fatto scattare le manette. L'operazione ancora non è conclusa, ma alcuni degli arrestati si sono presentati ieri mattina davanti al Gip per l'interrogatorio e la convalida del fermo. Per tutti quelli che sono finiti nell'inchiesta il sostituto procuratore della Repubblica di Oristano ha fatto scattare l'accusa di associazione a delinquere finalizzata all'immigrazione clandestina. 
L'ORGANIZZAZIONE La banda, secondo gli accertamenti dei carabinieri, si occupava da tempo di falsificare i permessi di soggiorno degli immigrati che dovevano essere destinati ai cantieri edili della provincia di Oristano e in altre zone dell'isola. Soprattutto in Gallura. L'organizzazione è stata scoperta nel momento in cui i militari si sono resi conto che i documenti degli stranieri controllati avevano sempre lo stesso numero: cambiava la fotografia, ma il resto era uguale per tutti. A quel punto si è capito che i permessi di soggiorno non erano autentici e così è iniziata l'inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Oristano e affidata agli uomini del Nucleo investigativo del comando provinciale di Oristano. 
I CONTROLLI Un gruppo di operai stranieri era stato scoperto lo scorso anno in un cantiere all'interno della pineta di Is Arenas, dove era in corso la realizzazione di diverse strutture ricettive. Altri erano stati identificati dai carabinieri nei paesi dell'hinterland oristanese: tra Nurachi e le borgate marine di Cuglieri, dove numerosi immigrati avevano preso una casa in affitto. Da qui sono iniziate le verifiche, ma il lavoro dei carabinieri si è complicato più del previsto perché alcuni degli operai intercettati nei cantieri dell'Oristanese si sono spostati in altre zone della Sardegna. E qualcuno si è addirittura trasferito nella penisola. 
GLI ARRESTI Dopo i lunghi accertamenti, comunque, i militari hanno accertato che la gran parte dei nordafricani assunti dalle imprese edili della zona andava in giro con un permesso di soggiorno falso. E così è saltata fuori la complessa organizzazione che si occupava di procurare i documenti per consentire anche ai clandestini di lavorare in Italia. Nei giorni scorsi sono state firmate le ordinanza di custodia cautelare e i carabinieri hanno fatto scattare gli arresti. Con la pesante accusa di associazione a delinquere finalizzata all'immigrazione clandestina.

lunedì 2 febbraio 2009

i giovani dicono no alla violenza

COMUNICATO STAMPA

 

 

ORISTANO CONTRO LA VIOLENZA



Le associazioni giovanili El Gato Obrero, Oristanesi e Oristano Giovane hanno promosso per Sabato 7 febbraio alle ore 20 l’organizzazione di una fiaccolata in memoria di Frederic Mondoloni, il ragazzo francese morto nei giorni scorsi per le conseguenze delle lesioni riportate nel corso di una rissa per futili motivi scoppiata nelle vie del centro storico.

 

La manifestazione ha lo scopo di coinvolgere tutti gli oristanesi che condannano il tragico episodio che sporca l'immagine di una comunità cittadina che ripudia qualsiasi forma di violenza. La fiaccolata sarà aperta a tutti senza alcuna distinzione di lingua, di religione, di opinioni politiche e o di condizioni sociali.

 

Nei prossimi giorni verrà reso pubblico il programma dettagliato dell’iniziativa e l’itinerario che interesserà le vie del centro storico. Altre associazioni, enti, istituzioni e tutti i cittadini possono segnalare la loro adesione e la propria partecipazione inviando una mail all’indirizzo oristanesi@gmail.com

 

 

Oristano, 2 febbraio 2009

Marco Piras                                      Paolo Baroli                                                  Eleonora Casula

Oristanesi                                          Oristano Giovane                                          El Gato Obrero

328.4177150                                                                                                            339.7916117